Si tratta di un’informazione sostanzialmente sbagliata. Il telefono non si rovina ma la ricarica avviene semplicemente in maniera inesorabilmente più lenta. Non si corre certo il rischio che lo smartphone esploda nel semplice processo di trasferimento dati via cavo ad un PC.
La batteria non esploderà, la corrente non salterà e non vi sarà alcuna deflagrazione atomica nel punto in cui avete poggiato il telefono. Se avete un Pixel 2 XL e volete ricaricare la batteria con un alimentatore Samsung nulla lo vieta. Discorso a parte per gli iPhone, che dispongono invece di un proprio sistema di ricarica.
L’esplosione della batteria può verificarsi, ma solo a queste condizioni.
Altro luogo comune duro a morire è quello dello sfondo nero per aumentare l’autonomia. Cosa che vale solo per i dispositivi muniti di tecnologia LED (AMOLED, Super AMOLED e OLED). In tutti gli altri casi è una sciocchezza. Quando? Ad esempio sugli LCD. In questo caso i pixel sono sempre illuminati, che si utilizzi o meno un fondo scuro per il wallpaper. Ecco perché le modalità Ambient e AOD sono state introdotte solo a partire dalle ultime versioni dei dispositivi Android.
Magari fosse così. I Megapixel non sono tutto. Pensiamo al fatto che la stessa Google sta disponendo l’uso di una singola fotocamera da 12 MP per i suoi Pixel 3 in uscita. Pensate che la compagnia stia per farci rivivere il passato? Niente affatto, anzi semmai il contrario.
Anche se manca qualche giorno per la presentazione dei nuovi telefoni di certo la società non perderà occasione per estirpare il mito P20 Pro con tripla fotocamera. L’ottimizzazione è tutto. Non è solo questione di megapixel. Il software, le varie tecnologie di messa a fuoco, la presenza dello stabilizzatore multiplo e molti altri parametri influiscono sul risultato finale. Non lasciamoci ingannare dai grandi numeri. Non significano niente.
Lo facciamo tutti. Vedere la batteria andare al 100% ci rincuora. Spesso finiamo per lasciare il telefono in carica per ore dopo aver completato la ricarica. Non c’è niente di sbagliato, per certi versi, a lasciare il telefono in carica dopo aver completato il ciclo.
Si è discusso molto in merito ai problemi derivanti dal fatto di lasciare il telefono in carica la notte. C’è un minimo rischio che il telefono esploda improvvisamente, ma non succede quasi mai. Questo perché i produttori implementano varie opzioni di sicurezza che intervengono staccando il circuito una volta completata la ricarica.
Non ne siete ancora convinti? Pensate ad esempio ad un Galaxy S8 collegato al Samsung DeX. Lo lasciamo collegato anche per 14-16 ore al giorno. Ha mai dato qualche problema? Assolutamente no. Questo perché esiste uno switch-off interno che limita gli effetti della ricarica.
Bisogna stare però attenti alle condizioni esterne di temperatura. Non lasciate il telefono in carica su un termosifone o sotto una coperta. Prediligete sempre luoghi ben areati ed eventualmente rimuovete cover che sono da ostacolo al ricircolo dell’aria.
Credi che un semplice reset Android ai dati di fabbrica serva per cancellare i dati per sempre? Chiedete all’FBI. Per evitare che qualcuno possa accedere ai nostri file c’è un solo modo: crittografare la memoria o utilizzare software ad hoc che effettuino più sovrascritture sui dati, in modo da rendere lo spazio illeggibile.
Vorresti aggiungere altro? Conosci altri miti Android da sfatare? Fallo nei commenti.