AGCOM multa TIM e Wind Tre dopo la conferma avuta circa la mancanza di trasparenza in merito ai loro rispettivi servizi. I siti non offrono gli strumenti necessari per la gestione flessibile del contratto e la comparazione delle offerte economiche tra i vari gestori.
TIM e Wind: poca trasparenza, pagate pegno
A TIM si attribuisce la colpa di non aver rispettato tutte le prescrizioni imposte dall‘art. 4 della delibera n. 252/16/CONS in merito alle offerte consumer e business. Stando ai rilevamenti pare vi sia stata una voluta mancanza di trasparenza. Nell’elenco delle offerte sottoscrivibili non sono apparsi i nomi commerciali delle offerte ma alcuni codici alfanumerici. Spesso, tra l’altro, non era indicato il costo del traffico extra soglia generato. Poca trasparenza, non c’è dubbio. Poche informazioni sui costi di attivazione, rinnovo, attivazione e disattivazione sia per contratti di linea fissa che mobile.
La sanzione per TIM ammonta a 87.000 euro per violazione dell’art. 71, comma 1, del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, in combinato disposto con l’art. 4, comma 1, della delibera n. 252/16/CONS.
Per Wind Tre, invece, si è osservata una situazione ancora peggiore. L’operatore pare abbia volutamente eliminato alcune offerte vigenti non più sottoscrivibili dai suoi elenchi. Impossibile avere dei link correlati alle pagine delle rispettive promozioni. Poco chiare anche le pagine relativi ai costi di recesso e disattivazione delle offerte di rete fissa, sia per utenti consumer che business.
L’AGCOM ha disposto una sanzione di ben 348.000 euro per la violazione degli articoli 70, comma 1, e 71, comma 1, del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, in combinato disposto con gli articoli 3, comma 1, e 4, comma 1, della delibera n. 252/16/CONS.
Avete mai preso qualche grossa fregatura dai vostri operatori di rete fissa e mobile? Lasciateci una vostra testimonianza.