Dopo aver scoperto che navigare in incognito è fondamentale per le privacy affrontiamo anche il discorso Android e posizione GPS. Qualunque smartphone munito di microchip satellitare è in grado di ottenere l’esatta posizione dell’utente. Questo è un fatto, e non è certo un mistero.
L’enigma scaturisce invece per le applicazioni, che non sempre si curano della nostra riservatezza. Tracciano la nostra posizione nel mondo in qualsiasi momento passando totalmente inosservate.
Chiaro che queste funzioni sono indispensabili nel caso in cui si utilizzino soluzioni come Google Maps. Ma ha senso che un’app di messaggistica ci segue ovunque andiamo? Scopriamo come bloccare il tracking GPS per le app indesiderate.
La soluzione più semplice, ma anche più drastica, consiste nel disabilitare completamente la posizione, riabilitandola nel momento del bisogno. Cosa che porta ad un incremento della privacy e ad un aumento della durata della batteria. Per procedere ci si porta su:
Da qui si accede all’opzione per disattivare l’accesso alla posizione da parte delle app. Per utilizzare nuovamente app come Google Maps occorre riattivarla. Potete farlo anche direttamente dal pannello dei toggle, scorrendo verso i basso l’area delle notifiche.
Dal menu sopra indicato, inoltre, è anche possibile definire il livello di precisione GPS scegliendo tra 3 opzioni principali:
Se non vogliamo precluderci la possibilità di usare Maps o le altre app di navigazione possiamo definire il blocco GPS per app singole. Da Android 6.0 Marshmallo fino all’attuale versione Android 9.0 Pie si procede così:
Da Android 4.3 ad Android 5.0 Lollipop, invece, usiamo un’app che consente di gestire a piacimento le autorizzazioni. Si chiama AppOps e si scarica gratis direttamente dal Play Store.
Badate spesso ai permessi da concedere alle applicazioni Android o siete non curanti sotto questo aspetto? Diteci la vostra.