aggiornamento Google Chrome mai lentoGoogle Chrome mette il turbo grazie ad una nuova modalità di utilizzo che la stessa casa madre ha definito come Never-Slow Mode, ovvero “modalità mai lento“. Scopo principale di questa nuova implementazione è quello di prevedere un sistema di navigazione che blocchi le componenti indesiderate. In tal modo viene garantita la massima reattività nel caricamento delle pagine web.

 

Google Chrome Never-Slow Mode

I colleghi di Smart Droid segnalano l’arrivo di un aggiornamento importante per Google Chrome. Si parla di una funzionalità inedita che introduce un nuovo modo di utilizzare i sistemi di navigazione di Mountain View.

L’identificazione “mai lento” basta di per sé a ridare speranza a tutti quegli utilizzatori che ogni giorno fanno i conti con l’estrema lentezza del sistema. Rallentamenti dovuti sostanzialmente ad un’eccessiva spesa di risorse di memoria e di rete.

La nuova descrizione, che riportiamo qui a seguire, cita il nuovo sistema di blocco script ed un nuovo modo di riorganizzare le risorse del sistema tramite modifiche ad hoc alle componenti font, CSS, immagini, script ed all’elaborazione del runtime. Si tenta di realizzare il sistema dei sogni, in cui i lag sono solo un lontano ricordo delle versioni precedenti.

“Currently blocks large scripts, sets total load budgets for certain resource types (script, font, css, images), turns off document.write(), clobbers sync XHR, enables client-hints pervasively, and buffers resources without `Content-Length` set”

Fornire un livello di esperienza ottimizzato in termini di velocità è essenziale per tutti, sia per coloro che sfruttano PC e smartphone di ultima generazione che per gli utenti con sistemi retrodatati.

 

Google Chrome “Lite”: funzionerà come da programma?

L’unico inconveniente di questo approccio consiste nella non perfetta convergenza delle pagine web con il sistema. I siti, infatti, potrebbero non funzionare come previsto considerando che il sistema taglia di netto le risorse. Nel caso di semplice testo non vi saranno problemi. Diverso, invece, il caso di componenti altamente interattive che sfruttano motori web particolarmente sofisticati per proporre contenuti multimediali ed in streaming.

Per ora non c’è modo di provare queste funzioni. Al momento, almeno sul piano teorico, c’è la possibilità di realizzare un sistema perfetto che coniughi la necessità di restare connessi con la richiesta di un sistema più veloce e meno avido di risorse in termini di traffico dati mobile.

Nel frattempo, in questi giorni, si discute del fatto che il browser non funzionerà più su milioni di telefoni. Tra questi potrebbe esserci anche il nostro.

Articolo precedenteGoogle affronta l’Europa e l’America per la violazione dei dati
Articolo successivoSamsung Galaxy S10: i tre modelli avranno varianti diverse di Snapdragon