In precedenza si era discusso dello scandalo sul furto dei dati Facebook, venduti poi sul dark web dagli hacker per pochi euro. La stima dei danni morali e materiali è alta.
Altroconsumo conta di garantire un risarcimento agli utenti proporzionale al numero di anni di permanenza sul social ed all’utilizzo degli account personali. Nella nota ufficiale si legge:
“Lo sai che ogni volta che metti un ‘like’ su un post o inizi a seguire una pagina Facebook, il buon vecchio Mark raccoglie dati sul tuo conto? E sei davvero certo di sapere che uso ne fa e dove finiscono questi dati?”
Per tutelare gli utenti la compagnia ha deciso di avviare una class action in collaborazione con le associazioni di consumatori di Belgio, Spagna e Portogallo.
Scopo ultimo di questa iniziativa è quello di:“chiedere che i consumatori europei vengano risarciti, che vengano correttamente informati sull’uso che viene fatto dei loro dati e che possano scegliere consapevolmente in qualsiasi momento quali di questi condividere”.
Mark Zuckerberg non ha voluto chiarire la sua posizione ed al momento non vi è una risposta diretta alla manovra proposta dalle associazioni. Nessun riscontro. L’uso improprio dei dati personali richiederà un adeguato intervento di tutela economica per gli utenti, proporzionalmente ai danni morali e materiali generati da questo nuovo inconveniente.
La richiesta finale è di un minimo di 200 euro per account. Tutti possono partecipare gratuitamente, minorenni compresi (tramite genitori e tutori legali). Per ora il giudice è al vaglio dell’ammissibilità della class action. Di fatti, al momento, ci si trova in una fase di pre-adesione che anticipa la formalizzazione della manovra. Basterà inserire il proprio numero di telefono e si verrà richiamati.
“Hai un account Facebook? Partecipa ora alla class action: ti chiederemo solo alcuni dati e ci vorrà poco tempo”
Ulteriori informazioni sul sito ufficiale.