La Polizia Ferroviaria ha intrapreso un’operazione strategica di ammodernamento del settore IT e TLC dotando i propri operatori di strumenti in grado di facilitare concretamente il loro lavoro ed il raggiungimento dell’obiettivo di una maggiore sicurezza dei cittadini. Emanuele Vittore, Direttore Tecnico Principale della Polizia di Stato, ha spiegato:
“abbiamo sentito l’esigenza di portare il processo d’innovazione tecnologica, già in atto da alcuni anni, anche al personale della Polizia ferroviaria che opera a bordo dei treni e nelle stazioni. Ciò che abbiamo cercato di fare è stato prima di tutto avviare uno studio interno, atto ad individuare le tecnologie che potessero aiutare davvero gli operatori”.
Vittore continua aggiungendo che “abbiamo indetto una gara alla ricerca di dispositivi che fossero per gli agenti comodi da trasportare ed indossare, così da subito abbiamo rivolto l’attenzione agli smartphone rugged. Nella fase di studio ci si è imbattuti nel Cat S60, di cui ci ha colpito la termocamera“.
“Abbiamo quindi selezionato, da quel punto in poi, solo dispositivi che fossero dotati di questa tecnologia per noi utilissima durante le azioni notturne, all’interno degli scompartimenti dei treni o nel corso di appostamenti. Il Cat S60 ha superato tutte le fasi di gara e ci ha permesso di dotare gli agenti di un dispositivo unico per fare molte cose”.
La Polizia di Stato e la Polfer scelgono i CAT S60 come smartphone rugged istituzionali
Tra queste c’è la possibilità di installare due SIM, una per i dati ed un’altra per le comunicazioni in ambito ferroviario, buone performance hardware che garantiscono rapidità ed efficienza nell’utilizzo delle applicazioni; il sistema operativo Android che ha permesso la compatibilità con gli applicativi già in uso e la resistenza alle cadute.
Oggi sono ben 400 gli smartphone professionali in dotazione delle pattuglie dislocate in tutto il territorio italiano e, di questi, 250 sono Cat S60. Tutti permettono di localizzare con esattezza e in qualunque momento ogni singola pattuglia nelle stazioni o sui treni di tutta la rete ferroviaria italiana.
Tra le app integrate negli smartphone in dotazione, una permette l’invio di immagini multimediali alla sala operativa o, viceversa, da questa a tutte le pattuglie. Un WhatsApp istituzionale. Non mancano software che permettono di utilizzare al meglio il tasto SOS incorporato, app per interrogare le banche dati delle Forze di Polizia e molto altro.
La più importante è Smart SDI 2.0 per il controllo dei viaggiatori tramite l’acquisizione dei documenti identità attraverso la fotocamera ed il protocollo NFC per leggere i dati direttamente dai chip e di verificarne la coerenza con quelli riportati sui documenti di identità scansionati.
Se in passato i controlli venivano fatti tramite sala operativa o con l’inserimento manuale dei dati da parte dell’operatore con un impiego di un certo lasso di tempo ed alti margine di errore, ora grazie ai nuovi strumenti i tempi sono praticamente azzerati. Questo è molto importante se pensiamo che questi controlli riguardano persone che vanno di fretta.
“Nel contesto ferroviario è fondamentale che i controlli richiedano il minor lasso di tempo, pur mantenendo gli stessi livelli di accuratezza” aggiunge Barbara Caccia, Vice Questore della Polizia di Stato concludendo che l’esperienza con i Cat S60 può dirsi sicuramente soddisfacente.