Microsoft ha presentato da qualche giorno il nuovissimo Surface Pro 6. Tra le novità introdotte dal nuovo device è possibile citare certamente l’inedita colorazione nera e l’adozione di un processore quad-core. Come sempre in questi casi, il tablet è finito tra le mani dei ragazzi di iFixit che lo hanno smontato pezzo per pezzo. In questo modo è possibile apprezzare la qualità dell’organizzazione interna delle componenti e la facilità di riparazione in caso di guasto.
Ricordiamo che il tablet Microsoft è caratterizzato a un display da 12.3 pollici PixelSense dotato di una risoluzione pari a 2736 × 1824 pixel con 267 ppi. I processori disponibili si basano sulle soluzioni Intel i5 o i7 Kaby Lake R di ottava generazione. La GPU integrata è la Intel UHD Graphics 620. Il sistema può usufruire di 8 GB di memoria RAM espandibili a 16 GB con 128 GB di SSD disponibile anche nei tagli di 256 e 512 GB oppure 1 TB.
Il teardown effettuato da iFixit a mostrato immediatamente che le differenze rispetto al modello precedente sono minime. Il case non è cambiato minimamente nelle tre dimensioni e volendo, è perfino possibile montare un display del Surface Pro 5 ed utilizzare tranquillamente il tablet. Anche la batteria è la stessa utilizzata per il modello precedente.
Microsoft inoltre non ha modificato le soluzioni per la dispersione del calore nonostante l’adozione di precessori più potenti. Si spera che questo alla lunga non porti a registrare problemi di throttling a causa della mancanza di dissipazione attiva. Altra pecca per un device del genere è la mancanza di una porta USB Type-C oltre. Sul device non è possibile effettuare alcun tipo di upgrade e perfino le riparazioni sono molto difficili a causa dell’uso smodato di colla.
Il team di iFixit, sommando tutti questi parametri, ha attribuito al Microsoft Surface Pro 6 un livello di riparabilità di 1 su 10. Si tratta di un valore veramente basso determinato dalla complessità della costruzione e della difficoltà per disassemblare e riassemblare il tutto.