OnePlus One, il primo smartphone del produttore cinese, è stato lanciato nel lontano 2014 al prezzo di partenza di 269 euro e di 299 euro per quella top di gamma. Cifre assurde per la scheda tecnica che offriva. Certo, i prezzi dei top di gamma non superavano ancora i 1000 euro ma è stato comunque una rivoluzione. Lo stesso non sarà con OnePlus 6T.
Il prossimo flagship killer con sistema operativo Android potrebbe essere lo smartphone più costoso mai prodotto e venduto di OnePlus. I motivi sono diversi e vanno da una migliore costruzione e da componenti premium ad una distribuzione mondiale supportata anche da operatori telefonici. Insomma, è cambiato molto dal fastidioso sistema a inviti.
OnePlus 6, per la prima volta, poteva essere acquistato oltre che sul sito ufficiale anche su Amazon. OnePlus 6T dovrebbe essere disponibile in maniera ancora più facile ma tutto questo si rifletterà sul prezzo finale, più alto di quello del suo predecessore perché calcolato tenendo conto dei nuovi costi di vendita generali e amministrativi.
Nuove indiscrezioni provenienti dal mercato indiano hanno rivelato le configurazioni
nelle quali sarà disponibile OnePlus 6T e i relativi prezzi, in rupie, che abbiamo convertito seguendo il cambio attuale in euro. La configurazione base del nuovo top di gamma cinese comprenderebbe 6 GB di RAM e 128 GB di memoria interna.Un mix performante che dovrebbe essere offerto al prezzo di 447 euro circa. La configurazione intermedia di OnePlus 6T comprenderebbe 8 GB di RAM e 128 GB di memoria interna, offerta al prezzo di 482 euro circa. Il modello più potente avrebbe sempre 8 GB di RAM ma 256 GB di memoria interna.
In questo caso il prezzo sarebbe di circa 530 euro. Cifre che non tengono conto della nostra tassazione e che infatti risultano più economiche di quelle di OnePlus 6. Provando a riadattarle al nostro mercato, è probabile che OnePlus 6T venga proposto a 549 euro, 619 euro e 649 euro.
Prezzi alti ma ancora buoni per competere con la concorrenza più blasonata. Tuttavia, allo stesso tempo però potrebbe far storcere il naso agli appassionati del marchio che si troveranno difronte a un bivio: dimostrare massima fiducia o ripiegare verso brand ancora più attenti ai prezzi di listino.