Quando Google ha annunciato i Pixel 2 lo scorso anno, ha ottenuto un grosso vantaggio dal chip Visual Core personalizzato che aveva incluso all’interno, anche se inizialmente non era abilitato. Con i nuovi Google Pixel 3 di quest’anno, è stata installata una versione aggiornata di quel chip ma sembra che Big G non si voglia concentrare su di esso.
La società ha piuttosto rivolto la sua attenzione verso il chip Titan M, in grado di rendere Google Pixel 3 lo smartphone più sicuro di sempre. Essenzialmente, questo nuovo semiconduttore è collegato direttamente al processo di avvio sicuro del sistema operativo per mantenere protetti i dispositivi.
Questo gli consente di salvare l’ultima versione sicura di Android, impedendo così ai malintenzionati di ripristinare il firmware di versioni non sicure. Il chip Titan M può anche bloccare i tentativi di sblocco del bootloader
e oltre a questi compiti più tecnici, limita il numero di tentativi di accesso e verifica il codice di sblocco della schermata di blocco.Il chip Titan M dei nuovi Google Pixel 3 è anche completamente indipendente e utilizza una memoria flash protetta, due dettagli che rendono molto più difficile l’hacking. Per questo motivo, Google ed il suo team di ingegneri hanno scelto di affidare al chip il computo di proteggere i pagamenti.
Tutti quei pagamenti autorizzati con applicazioni che utilizzano il framework StrongBox KeyStore di Google. Inoltre, il team di Google Pay spera di introdurre il supporto per il chip in un futuro aggiornamento. Alla luce delle recenti controversie sulla privacy che hanno circondato il settore tecnologico, non è certo una sorpresa vedere questa attenzione.
Il chip Titan M diventerà probabilmente una parte centrale e importante dei futuri dispositivi Pixel di Google, non solo dei nuovi Google Pixel 3.