Netflix sta vivendo una seconda giovinezza. Il servizio streaming più famoso al mondo, dopo un calo fisiologico derivante dal primo boom di utenti, è tornato a crescere in maniera esponenziale. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sono emblematici: nel corso dell’estate il portale ha guadagnato a livello globale circa 7 milioni di utenti, un numero oltre le più rosee aspettative.
Le prospettive di sviluppo sono ancor maggiori tra l’autunno e l’inverno, anche grazie a quelli che saranno i titoli in arrivo, tra serie tv e film in anteprima.
Eppure, nonostante lo stato di buona salute dell’azienda, gli abbonati Netflix, specialmente quelli europei, potrebbero presto subire una inaspettata stangata
sui prezzi. A causare i cambiamenti contrattuali potrebbero essere le politiche dell’Unione Europea rispetto alle grandi multinazionali dello streaming.La Commissione Europea, con particolare riferimento a Netflix ed Amazon, ha ammonito tutte le aziende di streaming che producono pochi contenuti nel Vecchio Continente. Stando alle volontà dell’UE, almeno il 30% tra serie tv, film e documentari dovranno essere prodotti, da ora in avanti, proprio in Europa.
Il desiderio dell’Unione Europea è quello di indurre le multinazionali del settore ad investire più capitali nei 27 Stati membri. Qualora Netflix decidesse di rispettare questa normativa i costi di produzione per la creazione di contenuti aumenterebbero a dismisura. A pagare l’eventuale differenza di prezzo potrebbero essere quindi proprio gli utenti.