Netflix è una delle piattaforme di contenuti in streaming più importanti al mondo. Nell’ultimo periodo ha avuto una crescita davvero molto importante e ha colto l’occasione per criticare una scelta dell’Unione Europea.
Proprio ieri abbiamo parlato della clamorosa crescita della piattaforma solo negli ultimi sei mesi. Sette milioni di iscritti in soli 90 giorni non è sicuramente da tutti. Ora però ha criticato l’obbligo di quote di film e serie TV riservate alle produzioni europee.
I numeri rilasciati che riguardano il terzo trimestre lascia tutti a bocca aperta, soprattutto i concorrenti della piattaforma. Si parla di 7 milioni di nuovi abbonati, molto più della cifra prevista. Il CEO dell’azienda, Reed Hastings ha colto l’occasione per criticare le nuove regole imposte dall’Unione Europea per il mercato dell’audiovisivo. Queste regole impongono almeno il 30% di produzioni europee
.Nel report Hasting dichiara: “preferiremmo focalizzarci sul rendere il nostro servizio eccellente per i nostri abbonati, che includerebbe la produzione di contenuti locali piuttosto che basato su quote soddisfacenti. Le quote, indipendentemente dalle dimensioni del mercato, possono influire negativamente sull’esperienza del cliente e sulla creatività. Crediamo che un modo più efficace per un Paese di supportare forti contenuti locali sia di incentivare direttamente proprio i creatori di contenuti locali, indipendentemente dal canale di distribuzione“.
Continua dicendo: “Continueremo ad ampliare i nostri contenuti originali internazionali, con progetti che coprono l’India, il Messico, la Spagna, l’Italia, la Germania, il Brasile, la Francia, la Turchia e tutto il Medio Oriente solo per nominarne alcuni“. Netflix propone un catalogo già molto esteso di contenuti locali, lo scorso aprile aumentò anche i fondi per i contenuti europei mettendo 1 miliardo di dollari a disposizione.