Siamo ormai giunti all’inverno e verso la fine del 2018. È stato un anno veloce e soprattutto pieno di colpi di scena. Il mondo della telefonia mobile è stato sconquassato dall’arrivo di Iliad e dalla conseguente diffusione massiva degli operatori virtuali low cost. In poco meno di un anno solare, i piani tariffari e i relativi prezzi sono cambiati drasticamente.
Secondo voi che cosa è veramente cambiato in questo arco di tempo? Beh, è semplice: i bundle dei vari Tim, Wind 3, Vodafone e Iliad continuano a subire ritocchi e si arricchiscono a dismisura di GB e minuti inclusi. Vi citiamo un esempio: solo un anno fa, Vodafone offriva a 10 euro al mese un pacchetto con 1000 minuti e SMS e 5 Giga in 4G. Non notate la differenza?
Tariffe telefoniche low cost: merito di Iliad
Per contrastare l’avanzata dell’operatore francese, tutti gli operatori di telefonia nazionale si sono visti costretti a un taglio netto dei prezzi proponendo pacchetti più ricchi di Giga e minuti in chiamata.
Sul fronte della connettività, infatti, i GB inclusi nei pacchetti sono lievitati di circa il 31,2% in media. A fine settembre 2018, le compagnie tradizionali hanno aumentato i minuti ma soprattutto hanno messo sul piatto molto più internet, pari al 18,1%.
Le tariffe ricaricabili TIM, Vodafone, Wind 3 e Iliad sono, nel complesso, lievemente più convenienti a prezzi appena più bassi (circa il 3,3% in meno) ma il merito è soprattutto delle tariffe winback. L’outlook torna invece a salire in positivo quando aggiungiamo anche le offerte degli operatori virtuali. Le loro tariffe lanciate a prezzi stracciati, stanno timidamente risalendo, segno di non poter sostenere (a differenza di Iliad) un lungo periodo a prezzi bassi.