Quando si parla di smartphone, una delle più grandi preoccupazioni è che questi si graffino o si danneggino al primo urto. Una cosa che coinvolge tutti noi utenti, nonostante tecnologie sempre più all’avanguardia sotto il profilo della sicurezza. Le cose non migliorano con le ultime implementazioni e tra i milioni di consumatori si solleva il panico. Perché non abbiamo ancora uno smartphone a prova di graffio?
Smartphone troppo fragili
Sistemi che impermeabilizzano l’hardware ed altre soluzioni di sicurezza non servono a farci dormire sonni tranquilli quando sappiamo che una semplice moneta o delle chiavi possono rovinare display e scocca del telefono. I costruttori prevedono un margine di sicurezza applicando strati di vetro rinforzato di tipo Gorilla Glass, ma ciò non toglie che il nostro smartphone sia comunque soggetto ad abrasioni e rotture.
I vari brand si affidano alle tecnologie di Cornig per la protezione dei display. Negli ultimi anni, ad ogni modo, il focus della società si è incentrato sull’uso di materiali misti che offrono estrema trasparenza ed una certa predisposizione ai fattori di protezione da caduta. Poco si è fatto in merito al tema graffi sul display. La priorità sono gli urti. Ma perché?
Per dare una risposta a questo quesito si considera la progettazione stessa del componente. Il vetro che riveste lo schermo ha la necessità di essere realizzato con sottili film di materiale, tra le cui caratteristiche di primo piano spiccano leggerezza e trasparenza. Su questo punto, la compagnia pare non voglia fare dietro-front, almeno stando alle parole del VP della divisione Gorilla Glass di Corning, John Bayne, che in un’intervista rilasciata ai microfoni di Digital Trends riferisce:
“la paura numero uno degli utenti è ancora di rompere il proprio dispositivo”
Ed ecco perché si punta soprattutto a creare dei sistemi che resistano bene alle cadute. Con la generazione 6 si è visto un aumento del margine di sicurezza nei drop test. Il vetro resiste bene a 15 cadute consecutive da un dislivello di 1 metro. La tendenza, questo è chiaro, è quella di creare un vetro che offra maggior resistenza alle cadute rispetto che ai semplici graffi.
Resistenza smartphone: passato, presente e futuro
Se la tempra chimica forgiata in bagno di sale consente di ottenere un componente ben disposto alla cadute, lo stesso non possiamo dire per i graffi sulla sua superficie, che passano totalmente in secondo piano. Dal 2014 ad oggi non c’è stato alcun miglioramento su questo fronte. Il vetro non è duro ma flessibile. La stessa Cornig, però, non ammette di essere estranea ai fatti e di fatto il miglioramento (seppur minimo) c’è stato in questi ultimi anni.
La risposta a questa lenta evoluzione potrebbe risolversi in luogo dei nuovi sistemi Gorilla Glass SR+ e DX+, creati per smartphone e indossabili (e già usati su Galaxy Watch). L’obiettivo è quello di raggiungere un livello di resistenza tipico delle soluzioni in vetro zaffiro. Al momento, però, tale tecnologia trova posto solo sui wearable a causa dei problemi di costruzione riscontrati su display di grandi dimensioni. Per il momento dovremo limitarci ad applicare una pellicola per smartphone o, ancora meglio, una soluzione in vetro temperato, poco pratica ma sicuramente molto efficace contro abrasioni e graffi.