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Apple e Samsung multate dall’Agcm, questa volta sono nei guai

L’Agcm con una sentenza emessa da pochi giorni, obbliga Apple e Samsung a pagare una multa di 10 milioni di euro la prima e 5 milioni di euro la seconda. L’accusa a loro rivolta sarebbe quella di obbligare gli utenti a cambiare smartphone.

Non è sicuramente la prima volta che questi due colossi vengono multati da Agcm per svariati motivi. Questa volta però potrebbero ritrovarsi in guai seri. Scopriamo tutti i dettagli.

 

Apple e Samsung multate dall’Agcm

I due colossi, secondo Agcm, avrebbero violato il Codice del Consumo. Con alcuni aggiornamenti del firmware degli smartphone, si sono verificati gravi peggioramenti e ridotto in modo significativo le prestazioni degli stessi. In questo modo le due aziende avrebbero accelerato il processo di sostituzione dei dispositivi. Le multe sono arrivate a seguito di lunghe istruttorie, in cui si l’Antitrust ha cercato di capire se i due colossi hanno “deliberatamente provocato gravi disfunzioni“.

Gli aggiornamenti software, per chi non ne fosse a conoscenza, sono quelli che gran parte degli utenti ignora e un’altra gran parte chiede. Gli utenti preferiscono ovviamente utilizzare un prodotto sicuro, senza dover obbligatoriamente acquistarne uno nuovo. La discussione in merito è abbastanza paradossale per Apple che, ha garantisce 5 anni di aggiornamenti software gratuiti e che ha pensato iOS 12 proprio per i vecchi modelli, migliorandone notevolmente le prestazioni.

Bisogna però anche sottolineare che l’azienda di Cupertino non è stata affatto chiara sulla questione delle batterie. Secondo l’Agcm infatti, “Apple ha insistentemente proposto, dal settembre 2016, ai possessori di vari modelli di iPhone 6 e 6S, di installare il nuovo sistema operativo iOS 10 sviluppato per il nuovo iPhone 7, senza informare delle maggiori richieste di energia del nuovo sistema operativo e dei possibili inconvenienti, quali spegnimenti improvvisi

“.

Secondo l’Agcm Apple avrebbe violato anche l’articolo 20 del Codice del Consumo, perché “non ha fornito ai consumatori adeguate informazioni circa alcune caratteristiche essenziali delle batterie al lito, quali la loro vita media e deteriorabilità, nonché circa le corrette procedure per mantenere, verificare e sostituire le batterie al fine di conservare la piena funzionalità dei dispositivi“. La multa in questione potrebbe quindi essere data a tutti i produttori di smartphone che utilizzano batterie. Quest’ultima è soggetta ad usura e le prestazioni calano di conseguenza nel tempo.

 

Samsung

Per Samsung invece la faccenda è un po’ diversa, secondo l’Agcmha insistentemente proposto, dal maggio 2016, ai consumatori che avevano acquistato un Note 4, di procedere ad installare il nuovo firmware di Android denominato Marshmallow predisposto per il nuovo modello di telefono Note 7. Tutto questo senza informare dei gravi malfunzionamenti dovuti alle maggiori sollecitazioni dell’hardware e richiedendo, per le riparazioni fuori garanzia connesse a tali malfunzionamenti, un elevato costo di riparazione“.

In conclusione possiamo affermare che le due aziende hanno pensato prima di tutto ai consumatori, lanciando dei software che potessero funzionare anche sui dispositivi più datati. Se al contrario, avessero lasciato perdere i prodotti come Note 4, iPhone 6S e precedenti, probabilmente avrebbero risparmiato in totale 15 milioni di euro ma i propri consumatori ne sarebbero sicuramente rimasti delusi.

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Pubblicato da
Veronica Boschi