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Facebook nei guai, tutti i sistemi di sicurezza sono stati aggirati

I problemi per il social network Facebook sembrano non finire dopo la grande falla nella sicurezza di qualche settimana fa e lo scandalo Cambridge Analytica di mesi fa.

Oggi purtroppo ci troviamo a parlare di sistemi di sicurezza aggirati, i profili di alcuni utenti sulla piattaforma sono stati hackerati e le foto sono state sostituite con altre pornografiche. Ecco i dettagli.

 

Facebook: i sistemi di sicurezza sono stati aggirati

Partiamo subito con il raccontarvi la storia di Yhazeer Whillien, un ragazzo indonesiano il cui profilo Facebook, fino al 20 luglio 2018 era più che normale. Il ragazzo era solito pubblicare selfie e foto di weekend a pescare. Quest’estate però è successo qualcosa e, la sua immagine del profilo è stata cambiata, ora si vede una ragazza con un top di rete che lascia intravedere molto del suo corpo. Qualcuno ha preso il controllo del profilo del ragazzo e ha cominciato a pubblicare anche dei video pornografici. I video in questione, vengono anche condivisi come se fossero link di articoli del Washington Post o altri siti.

In realtà però non si tratta né di foto e né di video, ma di oggetti complessi che nemmeno Newsguard, applicazione americana che segnala le testate di informazioni inaffidabili, è riuscita a scovare quei link. La tecnica utilizzata è in grado di aggirare tutti i sistemi di sicurezza della piattaforma. L’ultimo caso è molto recente, del 20 ottobre scorso. Si tratta di una donna e un uomo che fanno sesso in primo piano con una risata dell’hacker che prende il sopravvento.

Pensate che il capo della cybersicurezza di Facebook, Nathaniel Gleicher, l’11 ottobre annunciò di aver chiuso ben 559 pagine e 251 profili che hanno infranto le regole del social network. Nonostante l’intelligenza artificiale si sia dimostrata molto efficace, non è riuscita a fermare questo tipo di contenuti. Il ragazzo indiano è possibile che non sia l’unica vittima di questi criminali informatici. Potrebbe essere anche stato un’esca per verificare quanto i sistemi siano vulnerabili.

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Pubblicato da
Veronica Boschi