Le radiazioni elettromagnetiche emesse dagli smartphone potrebbero essere davvero pericolose, secondo alcuni studi infatti è stata dimostrata la correlazione tra l’esposizione alle stesse e l’insorgenza di malattie tumorali nell’organismo.
La diatriba tra la canceroginicità delle radiazioni va avanti da ormai tantissimi anni e non sembra essere destinata a placarsi. Gli smartphone vengono utilizzati ogni giorno e, proprio per questo motivo, anche la più remota possibilità di una correlazione con i tumori è da prendere molto seriamente in considerazione.
Alcuni recenti studi hanno confermato come l’esposizione alle radiazioni, nella ricerca sono stati presi in esame i ratti, possa effettivamente causare dei problemi nell’organismo. Sebbene non si parli di esseri umani, è comunque preoccupante la nascita di cellule tumorali con le frequenze GSM da 1,8GHz (quelle utilizzate anche dagli operatori) in animali.
Radiazioni elettromagnetiche: e se davvero fossero dannose per l’organismo?
Nell’attesa e nella speranza che IARC e OMS cambino la classificazione da “probabili cancerogeni” a “possibili cancerogeni”, i consigli per una minima esposizione sono sempre gli stessi (qui per informazioni in merito).
Non riteniamo nemmeno sensato proporre l’acquisto di un terminale con un SAR (Specific Absorption Rate, o Tasso d’assorbimento specifico, ovvero la quantità di onde elettromagnetiche che il corpo assume in un determinato intervallo di tempo), dato che comunque le differenze sono davvero minime l’uno dall’altro. L’Unione Europea ha impostato il massimo livello a 2 W/Kg, pertanto passare da 1,70 W/Kg a 1 W/Kg davvero poco cambia, a meno che non si effettuino chiamate per quasi 10 ore al giorno.
Difficilmente avremo mai una risposta definitiva in merito, dobbiamo essere noi stessi i primi a tutelare la salute del nostro organismo, senza aspettare aiuti dalle istituzioni o da chi per esse.