Gli utenti TIM hanno ancora l’amaro in bocca per la decisione di procedere ad un aumento dei costi per le sue 5 tariffe di casa. La prossima fattura sarà una stangata pazzesca per molti di noi, desiderosi di uscire da questo circolo vizioso delle tariffe a rialzo.
Con la Delibera n. 487/18/CONS approvata da AGCOM si pone un paletto ai costi di recesso eccessivi che, secondo quanto stabilito dalle nuove norme, non potranno superare il costo del canone mensile che si sta attualmente pagando. Ciò significa che se abbiamo, ad esempio, una TIM Smart che costa 50€ non dobbiamo pagare oltre questa cifra per passare ai vati Wind Tre, Fastweb e Vodafone.
In questo contesto riveste particolare importanza il fattore dispositivi a rate. In questo caso, il recesso anticipato concorre al pagamento di una rata in soluzione unica o al versamento del corrispettivo rateizzato richiesto fino a scadenza temporale.
Tra l’altro, il Garante stabilisce anche che la durata massima del contratto sarà di 24 mesi ed impone l’assoluta trasparenza sulle offerte degli operatori, i quali dovranno impegnarsi ad indicare in chiaro tutti i termini espliciti delle spese da sostenere per la disdetta.
Una delibera che ci voleva, anche se promesse simili non hanno trovato applicazione in passato, quando si era già aperto l’argomento. I provider troveranno un’altra scappatoia per speculare alle nostre spalle? Lo scopriremo a breve. Nel frattempo, sono ben accolti tutti i tuoi pareri sull’argomento.