Non sono solo gli SMS diretti a scatenare attacchi a valanga che compromettono sicurezza e riservatezza, ora ci si mette anche la batteria Android. Con una semplice modifica è stato verificata la possibilità per un hacker di accedere al nostro sistema passando del tutto inosservato.
I ricercatori delle Università del Texas, della Hebrew University e dell’Istituto israeliano Technion documentano la nascita di un fenomeno virale che rischia di mettere in ginocchio la nostra privacy.
Con un report ufficiale intitolato “Il potere di spiare: attacchi inferenziali da batterie dannose su dispositivi mobili” l’Associazione Italiane per la Sicurezza Informatica (Clusit) lancia l’allarme generale sul nuovo tipo di attacco.
Grazie a sofisticate tecniche di spionaggio le batterie vengono modificate ad hoc per carpire tutti i dati che passano per il telefono. La portata degli attacchi è minima per quanto riguarda i nuovi device. I telefoni ricondizionati e quelli venduti online di seconda mano possono essere coinvolti nella faccenda. L’attacco risulta del tutto trasparente ai nostri occhi.
Un dispositivo equipaggiato con un sistema simile è in grado di raccogliere e salvare informazioni di ogni tipo. Dai messaggi pubblici e privati su social ed app di messaggistica fino alle chiamate ed ai dati bancari tutto finisce in mano ai cyber criminali.
Il tutto reso possibile da un sistema economico e modificato accuratamente attraverso l’analisi dei flussi energetici della batteria. Portare a termine l’attacco non è difficile, visto anche il costo irrisorio richiesto dall’operazione.