Proprio in queste ore è in corso l’ondata di offerte e sconti gratis per le 9 applicazioni Play Store. Scaricare ed installare questi prodotti non comporta alcun pericolo ma abbiamo 3 applicazioni popolari che nuotano controcorrente e non fanno altro che causare problemi rallentando il telefono e mettendo in pericolo la salute del dispositivo.
Come per Snapchat, ed in generale gli altri social, è in grado di deteriorare la batteria grazie ad un sistema che resta sempre in ascolto. Usa la rete in maniera intensiva allo scopo di notificarci tutti gli aggiornamenti dalle pagine e dai contatti. Il traffico dati ne risente ed il telefono si surriscalda a causa dell’intensa mole di lavoro cui vengono sottoposti CPU, memoria e batteria.
L’alternativa migliore passa per la versione Lite dell’applicazione o, ancora meglio, per un collegamento rapido in HomePage che si crea aprendo il proprio profilo da browser e scegliendo “Crea collegamento nella pagina principale”. Facendo così l’uso delle risorse si riduce al minimo e non verremo disturbati con notifiche ad ogni più sospinto.
Il tuo spazzino Android personale. Promette di ripulire il sistema dal superfluo e dai file temporanei che intasano la memoria. Svolge bene il suo compito ma crea contestualmente un gran numero di conflitti con altre applicazioni di sistema. Così facendo satura la memoria costringendo lo smartphone ad una mole di lavoro non indifferente.
In questi casi è meglio affidarsi alle utility di default proposte dia vari costruttori. In tal senso riportiamo l’esempio di Samsung, che con la sua Experience UI di nuova generazione ha previsto un sistema di analisi, sicurezza e pulizia integrato realizzato in collaborazione con 360 Security. Non occupa inutilmente la memoria e non crea discordie tra le applicazioni.
Oltre ad essere illegali, le applicazioni per scaricare musica da Youtube sono invase dalle pubblicità. Soluzioni di questo tipo portano conclusioni indesiderate che vanno dal semplice battery drain all’attivazione involontaria di servizi in abbonamento inaspettati che vengono pagati a caro prezzo.
Meglio puntare all’applicazione ufficiale o ai servizi di musica in streaming come Spotify, Apple Music ed Amazon Music (quest’ultimo già incluso per gli abbonati Prime).
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