McAfee annuncia oggi i risultati della sua ultima ricerca “lo stress per gli acquisti dei regali nel periodo natalizio” nella quale svela le abitudini pericolose in cui incorrono gli italiani facendo acquisti online: il 49% dei partecipanti dichiara di utilizzare per acquisti online connessioni WiFi non sicure, un’abitudine molto pericolosa.
Il 64% afferma invece che, pur di risparmiare, sarebbe disposto a comprare un regalo da un rivenditore online di dubbia affidabilità rispetto a un rivenditore di fiducia. L’80% concorda sul fatto che acquistare regali di Natale nel periodo delle feste è fonte di stress dal punto di vista economico e molti ammettono che ciò li rende molto meno cauti.
L’e-commerce continua a crescere in Italia ma quando si tratta di shopping online, gli italiani sembrano molto più preoccupati di trovare l’offerta migliore per risparmiare o ottenere sconti piuttosto che fare acquisti sicuri, mettendo in questo modo a repentaglio la propria sicurezza informatica e quella dei loro dati personali.
Antonio Gaetani, Director Partner Solutions, Consumer McAfee ha dichiarato: “i criminali informatici sono consapevoli che durante il periodo natalizio le persone che fanno acquisti online sono meno attente e utilizzano questa situazione a loro vantaggio. È molto importante quindi che prendere misure di sicurezza adeguate per proteggere se stessi”.
L’indagine ha esaminato i comportamenti di acquisto degli utenti nelle diverse regioni del nostro Paese: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto risultano essere le aree che anche in questo periodo mantengono adeguate misure per la propria sicurezza informatica negli acquisti online.
Al contrario, gli abitanti di Sardegna e Sicilia sono i più esposti al rischio di cadere vittime di un criminale informatico, con la maggior parte degli intervistati ammette che utilizzerebbe un sito web sconosciuto se contenesse promesse di risparmio ed offerte vantaggiose.
Più in generale, al di là delle regioni in cui si abita, i più negligenti sono gli uomini mentre la fascia d’età più colpita (46%) è quella tra i 21 e 30 anni.