I moderni veicoli consentono di raggiungere livelli di velocità ben più alti del limite imposto per la percorrenza delle lunghe tratte autostradali. Ciò è possibile in relativa sicurezza, con veicoli accuratamente ottimizzati e progettati per mantenere l’andatura stabile ed un impianto frenante pronto a rispondere agli stimoli del guidatore in tempi utili.
Basandosi sulla naturale evoluzione del comparto tecnico automobilistico c’è chi pensa che i 130 Km/h siano in alcuni casi una limitazione troppo eccessiva. I tempi di percorrenza richiesti da una simile andatura non sono ragionevoli. Pertanto, si sta discutendo a proposito del nuovo limite dei 150 Km/h in autostrada.
Dopo gli ammonimenti ed i provvedimenti cui incorrono gli automobilisti sorpresi alla guida con smartphone e gadget elettronici arriva una notizia relativamente positiva. Parlare di “concetto relativo” in questi casi è d’obbligo.
Nel contesto della discussione ci sono da considerare varie discriminanti che non consentono l’applicabilità del nuovo codice. Si deve prendere atto del fatto che i limiti imposti sono calibrati sulla base dei tempi di reazione media. Non si deve erroneamente pensare che tutti siano in grado di avere i riflessi pronti per intervenire in una manovra di contenimento della velocità. Anziani, guidatori alle prime armi e giovani automobilisti potrebbero trovarsi impreparati.
Ciò quanto è stato detto anche dal Presidente dell’ASAPS (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale), Giordano Biserni, che in un suo intervento ha dichiarato che:
“Le berline di oggi permettono maggiori velocità per i sistemi di sicurezza ultramoderni di cui sono dotate? In parte può essere vero, ma una cosa è se la superberlina la guida Vettel e una cosa è se la guida un sessantenne o un ultraottantenne che ha due secondi di tempo di reazione. Cosa facciamo andremo anche ad una selezione dei conducenti?
Abbiamo forse in Italia un parco veicoli migliore degli altri stati? No è mediamente un parco veicoli più datato con una media di 11 anni di vita. La strada per altro è fatta per tenere conto delle qualità medie dei conducenti (giovani inesperti, anziani) e non solo dei più performanti”
In definitiva, una riforma non adatta a tutti. A detta di molti rappresenta un serio passo indietro nella gestione della sicurezza in Autostrada, il cui concetto è stato rimarcato dello stesso Biserni:
“Di fatto con questa riedizione del vecchio progetto Lunardi (2001) non si guadagnerà assolutamente tempo perché è dimostrato che a una elevazione del limite anche di soli 10 chilometri (di più per 20 chilometri) aumenterebbero parallelamente i sinistri, magari anche di lieve entità, ma che causerebbero più frequenti code e rallentamenti. E i 20 chilometri orari in più nel tratto Milano-Rimini farebbero guadagnare poco più di 15 minuti. Tenuto poi conto del 5% di tolleranza sul misurato, con questa modifica si verificherà la situazione assurda che chi corre fino a 200 chilometri orari di media se la caverà con appena 169 euro di sanzione e solo tre punticini di prelievo, come per un sorpasso irregolare di lieve entità, come accendere gli abbaglianti quando non è consentito”
Un limite che, nonostante sia già previsto in alcune zone, non è stato adottato. Per consentire tale andatura si necessitano accessi a 3 corsie muniti di asfalto drenante. La manovra, a detta di molti, porterebbe solo a maggior inquinamento e ad un maggior numero di sinistri stradali. Tu che ne pensi? Approfondisci consultando il post su ASAPS.