Oltre a provocare un aumento delle incidenze nello sviluppo di tumori, gli smartphone creano ben altri problemi alla nostra salute. Ne siamo dipendenti per varie ragioni. Ogni giorno controlliamo lo schermo del nostro device per almeno due ore che, sommato al tempo che dedichiamo per lavoro, la nostra settimana è composta da quasi 2,5 giorni in cui siamo davanti a un display (anche a letto).
È logico dunque che la medicina si stia interessando a un nuovo gruppo di patologie derivanti dai device. Uno dei fenomeni immediati che ci fa accorgere di essere malati è la dipendenza dallo smartphone: ci connette con un mondo illimitato di persone, ma ci isola dagli affetti e dagli amici che abbiamo nelle immediate vicinanze.
Per questo problema esistono già degli istituti in cui curare la dipendenza da schermo. Ma per l’insorgere di malattie fisiche ci vuole ben altro.
Alcuni dei più comuni problemi fisici dati dall’uso smodato di questi device sono:
Nati per semplificare le nostre vite e il nostro lavoro, in realtà smartphone e tablet si sanno rivelando dannosi per la salute. L’uso prolungato di questi device non genera solo problemi fisici, ma provoca anche scompensi alla concentrazione e alle capacità intellettive.
Le patologie alla schiena derivano spesso da un banale ma fatale errore di postura. Guardare uno smartphone o lavorare al PC ci pone in posizione scorretta: la schiena è curvata in avanti, il collo abbassato in armonia con lo direzione degli occhi. Il peso del corpo si sposta sulla zona superiore della schiena, generando infiammazioni dolorose alla cervicale, alla schiena, o facilitando l’insorgere di scoliosi o ernie del disco.
Stesso discorso può essere applicato alle mani, le quali sono spesso soggette a stress da continuo uso del touch screen, associato al lavoro alla tastiera, che possono causare dolori articolari al polso e alle dita.
Il concetto di multitasking è nato proprio con l’iper connettività degli smartphone, cioè la possibilità di effettuare più operazioni nello stesso momento. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che il cervello dell’essere umano non è adatto al multitasking, ma riesce a concentrarsi solo su una cosa per volta. Fare più cose insieme agisce direttamente sulle capacità intellettive delle persone, le quali perdono la facoltà di memorizzare grandi quantità d’informazioni, di eseguire compiti complessi senza errori.
Perde di continuità anche la capacità di concentrazione delle persone, spesso associata all’uso degli smartphone in ore notturne. Non riuscire a mantenere il focus della vostra attenzione su un determinato argomento è deleterio per il vostro lavoro ma anche per i rapporti umani. Siamo abituati a scambi veloci e brevi in rete, e una conversazione prolungata ci mette in difficoltà nel seguirla.
Inoltre, la luce innaturale dei display non permette che il corpo produca melatonina, lo speciale ormone che serve a dormire meglio. Senza un buon quantitativo di questo ormone, possono insorgere patologie come il diabete, la depressione e l’obesità.