Procedere al recupero di uno smartphone finito in acqua richiede prontezza di riflessi. La procedura potrebbe non coinvolgere i possessori di telefoni che rientrano negli standard IP68. In tutti gli altri casi occorre darsi una mossa e seguire la procedura che descriveremo qui di seguito.
Eseguiti questi procedimenti poniamo particolare attenzione ai pulsanti fisici presenti sul frontale e nelle zone esterne e laterali. Controllate gli ingressi per la ricarica, i microfoni e gli altoparlanti. Usate un cotton-fioc per asciugare le zone interne in modo tale da assorbire l’acqua che si è insediata.
Fatto tutto questo posizioniamo il telefono in verticale per far fuoriuscire eventuali tracce di liquidi ancora presenti all’interno. Lasciatelo in posizione per almeno 12 ore prima di tentare di accenderlo. Incrociate le dita e verificate che tutto proceda per il meglio.
Se seguire le precedenti istruzioni è d’obbligo è altrettanto importante sapere che cosa non fare se uno smartphone finisce in piscina, al mare o in qualsiasi altro posto.
Seguire il vadenecum del NON FARE è importante tanto quanto seguire quello della procedura di recupero. Non sottovalutate la situazione visto che, se non ancora danneggiati, i componenti elettronici interni potrebbero rompersi ed andare in corto circuito a causa della corrente.
Se siete utenti esperti potete tentare un approccio meno conservativo. Si procede smontando lo smartphone per intero.
Armatevi di kit per la riparazione (su Amazon ne trovate a centinaia) a seguite queste istruzioni:
iFix- iPhone specifica anche che esistono delle tangibili ma fondamentali differenze tra liquido e liquido e tra telefono e telefono. Non si deve confondere uno smartphone resistente all’acqua con uno totalmente impermeabile, di fatti:
“È sempre una questione controversa. Occorre sempre distinguere tra resistenza all’acqua ed impermeabilità. in tal senso le case produttrici si limitano a stare entro i margini dettati dalle certificazioni IP, che sanciscono resistenza all’acqua ma MAI totale impermeabilità nella stragrande maggioranza dei modelli. Si dovrà attendere ancora qualche anno prima di poter parlare di dispositivi completamente impermeabili”.