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Be My Eyes è un’incredibile app gratuita che consente a molte persone vedenti di “diventare gli occhi” delle persone non vedenti o ipovedenti in tempo reale. La bellissima iniziativa è stata sviluppata da Hans Jørgen Wiberg, un appassionato di tecnologia che, appunto, è non vedente.

All’inizio, Wiberg ha iniziato studiando l’influenza della tecnologia sui ciechi. Ciò ha portato nel 2012 a creare questo strumento e, tre anni dopo, è nata Be My Eyes. L’applicazione ha attualmente 1.786.051 volontari e 103.692 utenti non vedenti.

 

Come funziona

Forse molti pensano che le persone con disabilità visive non possano manipolare un cellulare. Ma, in realtà, hanno la capacità di fare tutto ciò che le persone vedenti fanno quotidianamente, e anche molto di più. Perché sviluppano molto bene la percezione e il resto dei sensi per essere in grado di muoversi.

Tuttavia, ci sono ancora piccoli dettagli che  sensi non possono rivelare, come la data di scadenza di un alimento o la ricerca di un oggetto smarrito. È allora che entra in azione “Be My Eyes”. Un’applicazione mobile cui tutti possono accedere su iOS e Android, che collega la vista di volontari vedenti che, letteralmente, “prestano i loro occhi” per aiutare con compiti brevi e semplici come lavare un maglione. “L’applicazione dà loro la possibilità di lavare il maglione quando desiderano, al momento, senza aspettare che un membro della famiglia venga a farlo, per esempio“, spiega il creatore.

Con la semplice pressione di un pulsante, il non vedente verrà contattato tramite una videochiamata in diretta con uno dei volontari registrati sulla piattaforma. La persona con disabilità visiva e il volontario possono comunicare direttamente e risolvere il problema che è presente in quel momento.

Il volontario aiuterà a guidare in quale direzione puntare la telecamera del cellulare, su cosa mettere a fuoco o quando accendere la torcia. Va notato che questa app non ha solo contribuito a migliorare la vita delle persone con disabilità visive, ma anche con le migliaia di volontari che sono attualmente coinvolte nel test.

Molti volontari, infatti, hanno avuto la loro prima interazione con una persona cieca attraverso l’applicazione. “Stiamo riducendo il divario tra persone con disabilità visive e ipovedenti, facendole sentire più a proprio agio nel chiedere l’aiuto di persona“. In realtà, non è difficile capire come un compito semplice come aiutare qualcuno possa avere un impatto su chiunque.

Se vuoi diventare un volontario in “Be My Eyes” devi solo scaricare l’app gratuitamente nelle piattaforme Android e iOS tramite il link. Quindi, inserisci il tuo nome, email, crea una password e seleziona la/le lingua/e che parli. Attualmente Be My Eyes è disponibile in 180 lingue e il suo creatore sta studiando la possibilità di raggiungere i paesi in via di sviluppo gratuitamente.

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