Il social network Facebook non riesce a stare tranquillo per almeno un mese. Nell’ultimo anno ha dovuto affrontare lo scandalo Cambridge Analytica, la falla nella sicurezza e ora anche l’indagine del New York Times.
La testata giornalistica statunitense ha infatti accusato Zuckebrerg e Sheryl Sandberg di aver cercato di insabbiare con qualsiasi mezzo gli scandali che stavano coinvolgendo il social. Ora il CEO è sul piede di guerra.
Mark Zuckerberg, CEO di Facebook in guerra con il NYT
La piattaforma Facebook è stata recentemente travolta da un’inchiesta fatta partire dal New York Times. Nell’inchiesta in questione si rivela come la piattaforma abbia assoldato la Difiners, società di analisi repubblicana, per screditare i manifestanti anti Facebook per difendere gli scandali. Zuckerberg, a tutti gli investitori e utenti non soddisfatti, ha spiegato che bisogna agire in modo deciso.
Secondo il CEO, l’azienda ha reagito troppo lentamente durante le situazioni difficili e di conseguenza ha richiesto ai manager di alto livello di velocizzare la risoluzione dei problemi. Il nuovo approccio di Zuckerberg ha creato talmente tanto scompiglio che alcuni dirigenti hanno deciso di lasciare il proprio posto di lavoro. Secondo il Wsj, si sono anche accesi dei conflitti tra Zuckerberg e la Sandberg.
Per il momento le reazioni di altri capitani d’azienda sono state poche. Solo Tim Cook ha dichiarato ad Axios che secondo lui nel settore tech il libero mercato non funziona. Ecco le sue parole: “Sono un grande sostenitore del libero mercato. Ma dobbiamo ammettere quando il mercato libero non funziona. E in questo caso non ha funzionato. Penso che sia inevitabile che ci sarà un certo livello di regolamentazione. Penso che il Congresso e l’amministrazione a un certo punto approveranno qualcosa“.