Uno degli aspetti chiave nel passaggio da una connessione all’altra è, più che la velocità, il valore della latenza. Per chi non sapesse di cosa parliamo, consideratela come il tempo che passa tra ciò che pensate di fare e quando effettivamente il vostro muscolo si muove. Quel ritardo tra pensiero e azione si chiama latenza.
4G e 5G: le 2 tecnologie di connessione a confronto
Se il valore di questo aspetto è troppo alto, allora l’infrastruttura di rete non potrà offrire delle connessioni stabili e veloci. Per questo nella dimostrazione pratica dell’importanza della latenza sono stati scelti dei calciatori, poiché loro in primis sono consci che un buon tempismo rende il loro gioco più semplice ed efficace.
Per il test, i giocatori hanno indossato dei visori a realtà aumentata collegati in rete alternativamente in 4G e 5G, sopra dei quali c’erano montate delle action cam. Tali sensori fungevano da “occhi dei calciatori”, altrimenti completamente ciechi al mondo circostante. Parlando sempre di latenza, le differenze tra le due tecnologie in questo caso sono state più che evidenti.
È emerso infatti che il minimo ritardo nella connessione provoca degli effetti tragicomici per chi guarda una partita da fuori. Si è visto infatti un portiere in 4G effettuare un tentativo di parata solo dopo che la sfera è entrata in porta.
Al contrario, ovviamente, i giocatori dotati di tecnologia 5G potevano eseguire tutti i passaggi, palleggi e tiri senza quasi nessun problema avendo un ritardo minimo delle immagini.