blankSe qualcuno nel mondo soffre di una lesione del midollo spinale, spesso ha una perdita irreversibile che cambia la vita. Ma due gruppi di ricerca hanno recentemente raggiunto incredibili risultati impiantando dispositivi elettrici direttamente sul midollo spinale, tramite sistemi wireless.

I ricercatori hanno cercato di utilizzare la stimolazione elettrica per invertire gli effetti delle lesioni del midollo spinale per oltre due decenni. Aumentare artificialmente l’attività elettrica nel midollo spinale aiuta ad attivare i nervi che trasmettono informazioni tra gli arti e il cervello. Alcuni nervi sono danneggiati dalle lesioni del midollo spinale. Mentre altri nervi sani di solito esistono anche nelle spine più gravemente danneggiate, e gli impulsi elettrici danno loro una spinta. Negli ultimi due mesi due studi hanno superato i confini di ciò che si può fare con questa tecnologia wireless.

In uno studio diretto da Kendal Lee e Kristin Zhao alla Mayo Clinic negli Stati Uniti, un paziente con paralisi completa nella parte inferiore del corpo è riuscito a camminare per 100 metri con un deambulatore grazie a un impianto spinale wireless. Questo tipo di dispositivo, chiamato stimolatore elettrico epidurale (EES), invia segnali elettrici ai nervi sani nella parte inferiore della colonna vertebrale. Il dispositivo utilizza un generatore di impulsi impiantato sotto la pelle per inviare il segnale appropriato. La procedura è minimamente invadente e i pazienti possono tornare a casa lo stesso giorno.

Imparare a camminare dopo una paralisi, anche piuttosto grave, diventa realtà dopo le recenti scoperte

I dispositivi EES predisposti al test su pazienti con paralisi superano questi tipi di lesioni complete del midollo spinale rappresentando un risultato fenomenale. Tuttavia lo studio ha mostrato solo come potrebbero essere apportati miglioramenti mentre il dispositivo impiantato è operativo. Questa lacuna è stata affrontata da un altro studio su tre pazienti con danni parziali del midollo spinale da parte di ricercatori dell’EPFL in Svizzera. Dopo cinque mesi di stimolazione spinale, per alcuni pazienti il movimento si ripresenta anche quando gli impianti sono disattivati. Uno dei pazienti ha mostrato un miglioramento anche spegnendo il dispositivo tale da modificare la classificazione delle lesioni da “C” a “D”, rappresentando le lesioni meno gravi.

Il dispositivo ha funzionato in tempo reale, fornendo stimoli precisi alla parte pertinente del midollo spinale nel momento esatto in cui era necessario. Il che ha reso l’uso molto più intuitivo. I risultati iniziali sono emersi anche in un paio di settimane, piuttosto che i mesi di riabilitazione di solito necessari. Questi studi hanno mostrato risultati senza precedenti nel trattamento delle lesioni del midollo spinale. Tali scoperte stanno arrivando come risultato sia dei progressi tecnologici nei dispositivi impiantati, sia di una comprensione crescente del nostro cervello e di come controlla il nostro corpo.

I ricercatori dovranno condurre studi clinici più ampi che osservino un numero molto più grande di pazienti. Dobbiamo valutare tutti i vantaggi del trattamento e creare standard da seguire per i medici prima che questo trattamento possa diventare disponibile per la popolazione. È ancora incerto se le persone con le lesioni del midollo spinale più gravi beneficeranno dei miglioramenti quando il dispositivo è spento. In particolare per quelli con lesioni così gravi dove nessun nervo è preservato. Infatti, in tal caso è probabile che questo approccio non funzioni.

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