Il detto dice che non si può avere la botta piena e la moglie ubriaca, ma vi dimostreremo in questa recensione che Asus Zenfone Max Pro M1 può offrirvi una batteria dalla durata di due giorni, hardware fluido, e fotocamere discrete a un prezzo competitivo.
Max Pro M1 vi arriva con la manualistica, alimentatore 5V/2A, cavo USB-micro USB, cuffie in-ear piuttosto standard ma senza gommini adattatori. Per un peso di 180 grammi, lo smartphone è alto 159 mm, largo 76 e, vista la super batteria da 5.000 mAh, è spesso solo 8,45 mm. Il peso è tutto sommato contenuto, nonostante sia un device con un pannello da 6” in formato 18:9.
La configurazione della scocca non presenta sorprese e, nonostante salutiamo la permanenza del jack audio da 3,5 mm sul fondo del telefono, nel 2018 troviamo ancora l’obsoleta porta USB micro anziché una più utile type C. Sul retro troviamo una dual camera con doppio flash LED che non sporge quasi per nulla, e un sensore biometrico piuttosto veloce e preciso. Parte frontale con fotocamera, speaker e sensore di prossimità/luminosità.
L’ergonomia di Zenfone Max Pro M1 è assolutamente fantastica, se pensiamo che dentro c’è una batteria da 5.000 mAh. Dal punto di vista hardware c’è una configurazione per niente nuova ma, almeno, è un set collaudato e performante. Il processore Snapdragon 636 con GPU Adreno 509 si comporta piuttosto bene a supporto del luminoso display LCD IPS con risoluzione 2160 x 1080 pixel. Lo smartphone è disponibile in diversi tagli di memoria: 3/4/6 GB di RAM e 32/64 GB di storage interno. Noi stiamo provando la versione 4/64 GB e crediamo sarà la più gettonata sul mercato per l’equilibrio tra prestazioni e prezzo.
Dal punto di vista software l’esperienza è piuttosto stock. A bordo troviamo Android Oreo 8.1, con una patch di sicurezza molto aggiornata (si parla di ottobre 2018) che ci fa ben sperare anche per gli update futuri. Essendo Android Stock, non abbiamo alcun tipo di personalizzazione fatta da Asus. Per quanto riguarda la connettività, il reparto è piuttosto completo: wi-fi dual band e Bluetooth 4.2. Non è però presente la modalità NFC
come c’era da aspettarselo per un terminale di questa fascia.
Parlando di fotocamere, Zenfone Max Pro M1 monta una dual nel posteriore da 16+5 MP con apertura della main camera f/2.0. La resa delle foto è soddisfacente in diverse situazioni, ma la cosa che non ci ha affatto convinto è l’effetto profondità: benché sia molto carino e utile controllare un diaframma sul display, la resa finale ci sembra un po’ troppo impastata. Non sembra quasi una foto realistica, e la correzione software della profondità produce delle macchie di sfocatura innaturali. Tuttavia, l’applicazione che gestisce la fotocamera è molto ricca d’impostazioni ed effetti che possiamo scegliere in tempo reale.
Venendo poi alla camera frontale, possiamo forse dire che si comporta meglio delle posteriori. Anche in questo caso abbiamo l’effetto ritratto che gestisce la profondità, ma la resa è migliore anche in condizione di luce difficoltosa.
Nonostante abbiamo istallato una notevole quantità di app e l’uso intenso a cui è stato sottoposto questo Zenfone Max Pro M1 dal nostro collega, vi confermiamo che la batteria è strepitosa. Abbiamo completato ben due giornate di utilizzo sotto stress, dalle sei del mattino alle 23 del giorno successivo.
Questo smartphone non brilla certo per originalità nel design e né sul comparto hardware. Il prezzo su Amazon vi potrebbe fuorviare giudicandolo un entry level, sottovalutando il grandissimo lavoro generale che hanno fatto su questo Zenfone Max Pro M1. Un device che funziona molto bene sotto tutti gli aspetti, accompagnato dalla super batteria di cui è dotato. Di certo per molti di voi l’esperienza stock di Android è un pregio per la fluidità, ma avremmo preferito vedere qualche personalizzazione in più da parte di Asus.