Nel 2018 esistono ancora clienti che lamentano perdite di denaro sul proprio credito residuo, e la causa sembrano essere degli abbonamenti non richiesti che si attivano casualmente. Alcune vittime di questi servizi a pagamento hanno segnalato di aver subito prelievi continui a ogni ricarica della SIM fino a 10 euro settimanali.
L’attivazione di tali abbonamenti truffa avviene in modo subdolo e non c’è un limite a quanti ne potete attivare sulla vostra SIM. Una delle operazioni quotidiane che vi mette nei guai è la navigazione su browser mobile, specialmente su pagine ricche di banner pubblicitari piazzati in mezzo ai contenuti che cercate. Mentre scorrete la pagina, vi basterà un tap sbagliato di troppo su uno di quegli spazi per cadere vittime del salasso.
L’utenza non si sente tutelata dai propri operatori di telefonia mobile, e hanno ragione a dubitarne. Fastweb, Poste Mobile, TIM, Wind 3 Italia e Vodafone sono infatti responsabili in parte della nascita di questo sistema lucroso. I servizi a pagamento di questo tipo sfruttano la piattaforma MobilePay creata proprio dagli attori della telefonia mobile italiana.
Quindi se non vi sentite tutelati dagli operatori sapete il perché. Ma non basta piangersi addosso, perché noi abbiamo il dovere di reagire. Possiamo uscirne con una telefonata all’operatore del call center di turno per chiedere il “blocco totale di servizi a pagamento” sulla nostra SIM.
Se vi è capitato di esservi accorti del salasso entro 24 ore dall’inizio, potrete anche richiedere il ripristino del credito perso all’operatore.