Whatsapp è sicuramente l’applicazione di messaggistica istantanea più conosciuta ed utilizzata al giorno d’oggi. Nel 2017 ha infatti registrato 1,5 miliardi di utenti attivi mensilmente. Si tratta, peraltro, probabilmente del modo più veloce ed efficace per mettersi in contatto con amici e familiari situati in qualsiasi parte del mondo, e il fatto che risulti essere una piattaforma di semplice utilizzo anche per coloro che, per così dire, sono meno tecnologizzati, fa di Whatsapp un’app molto amata. Ad usufruire della piattaforma – che si tratti della sua versione web o dell’app disponibile per il proprio dispositivo smartphone – sono persone appartenenti ad ogni fascia d’età, dalle più giovani (tra cui tantissimi bambini) alle più adulte. Ed è proprio per tale motivo che Whatsapp, negli anni, è anche divenuta una tra le principali piattaforme attraverso le quali i malintenzionati cercano di diffondere truffe o malware, profittandosi spesso dell’ingenuità delle persone. In questi ultimi giorni è stato segnalato un messaggio sicuramente molto allettante per i fruitori di Whatsapp, ovvero che il servizio tornerà ad essere a pagamento. Ma attenzione, in quanto si tratta dell’ennesima truffa.
Le truffe che vengono diffuse attraverso Whatsapp sono molte, ma riconoscerle non è poi tanto complicato dal momento in cui tendono tutte – o quasi – a presentarsi allo stesso modo. Nella maggior parte dei casi, infatti, si tratta di un comunicato o di uno slogan d’impatto che viene associato ad un link. Per sapere, dunque, a cosa quel messaggio stia in realtà facendo riferimento, occorre di fatto dirigersi sul link che lo segue immediatamente. E la trappola è nascosta proprio qui: dietro quel link, infatti, potrebbe celarsi un malware che infetterà il proprio dispositivo o addirittura potrebbe arrivare a catturare i dati sensibili della persona. Si consiglia, dunque, di prestare molta attenzione al messaggio che sta circolando in questi ultimi giorni. Il messaggio in questione avvertirebbe il ricevente che Whatsapp stia tornando ad essere un servizio a pagamento, ma la notizia è totalmente infondata e potrebbe, con un’alta probabilità, trattarsi dell’ennesima truffa. Si consiglia, inoltre, di tener d’occhio la pagina Facebook Una vita da social gestita direttamente dalla Polizia Postale e in cui vengono segnalate di volta in volta le diverse truffe.