Da molti anni, si discute molto su argomento preciso: gli smartphone e le loro radiazioni che, possono provare il cancro; recentemente, l’Istituto Ramazzini, ha pubblicato uno studio di ricerca, in cui, i risultati sono inequivocabili.
I ricercatori del Ramazzini, hanno studiato, esposizioni alle radiofrequenze e hanno condotto lo studio su cavie da laboratorio: i ratti; 2.448 ratti di razza sono stati esposti allo studio e alle radiazioni per 19 ore al giorno, dalla vita prenatale fino alla morte spontanea.
Fiorella Belpoggi, la dottoressa che ha aderito alla ricerca, si è esposta commentando, che uno degli obiettivi, dovrebbe essere, di individuare dei metodi specifici, per salvaguardare la salute umana.
L’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’OMS (IARC) ha cinque classificazioni, dove inseriscono le varie sostante, in base alla loro nocività:
I campi elettromagnetici degli smartphone, sono inseriti, nel gruppo 2B, in cui, sono inserite le sostanze che, probabilmente, sono carcinogene per l’uomo; ad oggi, non esiste alcuna prova, che conferma, la nocività delle radiofrequenze per il nostro corpo.
La rivista Forbes, ha stilato, una lista degli smartphone più pericolosi e nocivi per il nostro corpo, grazie ai dati raccolti dall’Ufficio Federale Tedesco per la protezione delle radiazioni.
Il dispositivo che presenta, maggiori frequenze, è Xiaomi Mi A1 stabilito da 1,75; a seguire, troviamo One plus 5T con 1,68 e infine Huawei mate 9 con 1,64.
I modelli descritti, sono modelli vecchi e ovviamente, i modelli di smartphone, lanciati sul mercato recentemente, presentano dei SAR minori; i cellulari che presentano, una frequenza minima, sono: Galaxy Note8 e ZTE Axon Elite con 0,17 e l’LG G7 fermo a 0,24.