Il 4G ha una falla nei suoi protocolli e di questo ne risente l’intera integrità dello standard per le connessioni mobili più utilizzato al mondo. Gli utenti di tutto il pianeta sono potenzialmente a rischio, anche quelli italiani e quindi di TIM, Wind Tre, Vodafone e Iliad. Cosa si può fare in merito? Ci si può tutelare in qualche modo?
Tre protocolli fallati permettono di spiare la vita delle persone
Sono tre i protocolli fallati e sono relativamente quelli che:
- consentono l’accoppiamento tra il dispositivo e la connessione;
- consentono la trasmissione dei dati;
- consentono la disconnessione del dispositivo e la rete.
Purtroppo, dato che il problema risiede proprio qui non si può fare nulla per difendersi: fino all’arrivo del 5G gli utenti saranno esposti. Chiamare il servizio clienti di TIM, Wind Tre, Vodafone o iliad non servirebbe a niente dato che anche la Polizia Postale non può svolgere nessuna attività di protezione in merito.
Tale falla nell’integrità della connessione LTE può essere sfruttata per diversi modi e sia in attivo che passivo. Tra gli attacchi attivi vi sono quelli denominati aLTEe attack e che sono stati comprovati proprio dal team che ha scoperto il problema. I diversi attacchi testati permettono di:
- spiare la posizione geografica di una persona;
- spiare ciò che fa attraverso il suo smartphone;
- carpire vari dati personali e sensibili;
- inviare falsi messaggi di aiuto o di interesse vario;
- spiare le telefonate svolte dalla vittima.
Per fortuna esiste un lato positivo: per attuare questo hackeraggio bisogna essere dotati di un’attrezzatura molto costosa e quindi non alla portata di tutti.