I tre giganti della telefonia fissa e mobile, Vodafone, Tim e Wind 3, registrano una perdita di oltre trecento milioni di euro per quanto riguarda i ricavi da servizi mobili. A causare il calo sono stati diversi fattori, tra cui l’ingresso nel mercato della telefonia mobile – un mercato, tra l’altro, già abbastanza competitivo – dell’operatore virtuale Iliad.
L’analisi dei ricavi da servizi fa luce sulla realtà del mercato della telefonia mobile, mettendone in risalto le ombre che ne avvolgono la superficie ormai da tempo. I principali gestori operanti in Italia nel settore della telefonia mobile, Vodafone, Tim e Wind 3, hanno di fatto registrato un calo nei ricavi pari all’8,9% rispetto all’anno precedente. In altre parole, a mancare sarebbero ben trecentodue milioni. Nello specifico, rispetto al terzo trimestre del 2017, Vodafone ha registrato una perdita di 111 milioni
(fatturando ricavi dal valore di 998 milioni contro i 1,109 milioni dell’anno precedente); Tim ha invece perso 33 milioni, con un fatturato di 1.169 milioni contro i 1.202 milioni dell’anno precedente; Wind 3, infine, ha subito un calo di 158 milioni di euro, fatturando 922 milioni contro i 1.080 dell’anno scorso. Tra le cause della perdita rientrerebbero diversi fattori. Se da un lato, il mercato della telefonia mobile subisce ancora perdite dovute alle fatturazioni a 28 giorni, dall’altro lato le perdite sarebbero causate anche dalla commercializzazione di pacchetti tariffari a basso prezzo, introdotte sul mercato anche dai grandi operatori telefonici per contrastare la forte e rapida ascesa degli operatori virtuali, quali Iliad e ho. Mobile in primis. Altro fattore della perdita potrebbe essere ricondotto alla scomparsa quasi totale degli sms, ormai sostituiti dalle chat online, per cui non è previsto alcun importo nell’invio del messaggio.