In un post sul blog degli sviluppatori pubblicato oggi, il direttore del reparto scienza applicata di Alexa, Ruhi Sarikaya, ha illustrato i progressi delle tecnologie di apprendimento automatico che hanno consentito ad Alexa di comprendere meglio gli utenti attraverso indizi contestuali.
Da questo autunno, Amazon ha lavorato su tecniche di autoapprendimento che insegnano ad Alexa ad accorgersi automaticamente dei propri errori. Il sistema è stato in beta fino ad ora ed è stato lanciato negli Stati Uniti questa settimana. Non richiede alcuna mofifica software umana e, secondo Sarikaya, utilizza i segnali contestuali impliciti o espliciti dei clienti per rilevare interazioni o mancate interpretazioni insoddisfacenti. “I metodi di apprendimento contestuali spaziano dalla cronologia dell’attività dei clienti alle preferenze e dal tipo di dispositivo utilizzato”.
C’è anche la possibilità di eseguire un’interazione di abilità senza usare una parola d’ordine, che guida i clienti verso le competenze di Alexa attraverso un processo più naturale. Si potrò dire “Alexa, trovami una macchina” e l’assistente vocale capirà il comando senza specificare tutte le info. Le funzionalità di interazione prive di denominazione sono state estese oggi oltre gli Stati Uniti a Regno Unito, Canada, Australia, India, Germania e Giappone.
Un’esperienza più completa e fluida
L’interazione senza nome per le abilità intelligenti si stanno estendendo anche alle periferiche Smart Home. Gli utenti possono infatti utilizzare comandi vocali più semplici, come: “Alexa, inizia a pulire”, mentre in precedenza, dovevano specificare la funzione chiedendo “Alexa, chiedi a Roomba di iniziare a pulire”.
In combinazione con la modalità Follow-Up, che distingue il rumore di fondo dalla voce umana, ora si potranno avere quindi conversazioni più naturali con Alexa senza dover ripetere la parola per risvegliare il dispositivo. La nuova modalità Follow-Up si espanderà oggi oltre gli Stati Uniti in Canada, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, India e Germania.