Che il rapporto tra Stati Uniti e Huawei si stava velocemente disintegrando era risaputo dall’inizio dell’anno quando i capi delle maggiori agenzie di intelligence statunitensi avevano dichiarato di avere preoccupazioni per quanto riguarda la privacy. Da quel giorno è successo di tutto tanto che alla fine il marchio è stato praticamente bandito.
Durante i mesi successivi il governo, sempre quello statunitense, ha cercato di convincere i primi alleati a rompere ogni accordo con il colosso cinese. Ovviamente all’inizio questa mancanza di fiducia non venne accolta dai paesi europei, ma in Canada e Australia si. In questi giorni invece è saltato fuori che anche la Germania e la Francia hanno iniziato a provare forti dubbi sulla limpidezza dei servizi forniti da Huawei.
Facile ricondurre questo cambio di direzione da due dei paesi più influenti dell’intera Unione Europea e l’arresto della figlia del presidente di Huawei, ma apparentemente le due cose non sono collegate. Le preoccupazioni da parte dei due governi partono da lontano e riguardano principalmente lo sviluppo dell’infrastruttura per la rete 5G. Ad aggravare la situazione per il colosso cinese c’è anche il fatto che anche il Regno Unito è vicino a vietare qualsiasi sviluppo di tale da parte della compagnia in questione
Ecco una dichiarazione fatta da un portavoce di Huawei a Bloomberg: “Rifiutiamo qualsiasi suggerimento che potremmo rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale. La sicurezza informatica non dovrebbe essere politicizzata e i distributori di attrezzature non dovrebbero essere trattati diversamente in base al paese di origine.”