Ciò che però non si dice sul network 5G è ben altro. Una chiara anticipazione del cambiamento è stata data dall’amministrazione Huawei, che tramite il suo portavoce Ken Hu, Huawei’s rotating chairman, ha chiarito la posizione dei provider in merito al nuovo servizio di rete. Sarà qualcosa di rivoluzionario, questo è sicuro.
Cambia l’approccio alla connettività con un 5G che naviga ancora in acque molto agitate. Le ultime stime sulla velocità lasciano spazio ad alcuni dubbi, senza parlare poi del cruccio del costo sugli abbonamenti e dei surplus economici per poter accedere alla rete. Sarà costosa ma ugualmente vantaggiosa.
Ciò che si legge dalle dichiarazioni della compagnia cinese a proposito della nuova infrastruttura lascia trasparire un gap evolutivo importante rispetto all’attuale soluzione 4G.
“La vera rivoluzione è nel cambio di paradigma: adesso un qualsiasi oggetto è offline di default e bisogna metterlo online; quando il 5G sarà una realtà, qualsiasi oggetto sarà online per definizione e, al limite, bisognerà metterlo offline. La tecnologia 5G è molto più robusta di quella 4G da un punto di vista della sicurezza e fornisce molte funzioni in più”.
Cambia quindi l’approccio al “Plug&Play” che si trasforma in qualcosa di veramente unico. Il cosiddetto ‘Plug & Think’ sostituisce l’idea di connettività tradizionale. Tutto sarà online per impostazione predefinita. Non ci sarà bisogno di connettere smartphone, gadget, TV e quant’altro alla rete. Prima vai online e poi ci pensi sopra. Sostanzialmente è questo il nuovo paradigma.
Una concezione di connettività che va ben oltre l’idea imposta nell’ultimo decennio. La rete si trasforma diventando un tutt’uno con le necessità degli utenti. Un ambiente totalmente cloud-based governato da potenti algoritmi intelligenti basati su reti neurali tecnologicamente avanzati.
Intanto c’è chi guarda oltre e prospetta il 6G entro il 2030. Stiamo andando troppo oltre? Voi che ne pensate? Esprimetevi.