Il social network Facebook è nuovamente sotto accusa, come se gli ultimi giorni non fossero stati già abbastanza pesanti per la piattaforma. Questa volta è accusato di spiare gli SMS e le telefonate dei propri utenti.
Solo ieri abbiamo parlato di alcuni documenti che sono stati pubblicati, dopo essere stati sequestrati dal Parlamento britannico, in cui la piattaforma non ha sicuramente fatto una bella figura. Scopriamo i dettagli.
Non passa giorno senza che alla piattaforma di Mark Zuckerberg venga attribuito qualche “crimine” contro i propri utenti. Oggi parliamo di un presunto comportamento scorretto in materia di trattamento dei dati personali degli utenti. Anche questa volta la rivelazione arriva direttamente dal Parlamento britannico dopo che ha vagliato i documenti sequestrati.
Ad un certo punto, la piattaforma sembrerebbe aver venduto le informazioni personali di alcuni utenti per finanziarsi. La questione, più precisamente, riguarda l’accesso non autorizzato agli SMS e alle chiamate, soprattutto nei dispositivi che montano le API Android. Quest’ultime sarebbero state sfruttate per ottenere illecitamente i dati degli utenti.
Il social network dopo le accuse, ha immediatamente dichiarato che si occupava solamente di raccogliere metadati tramite le applicazioni Facebook Lite e Messenger. A smentire la dichiarazione sono comparse delle e-mail che i dipendenti si sono scambiati per lungo tempo, in cui hanno discusso il modo per evitare le richieste di permesso di Android, per accedere appunto ad SMS e telefonate. Non ci resta che attendere un’eventuale nuova dichiarazione da parte di un portavoce dell’azienda.