Da tempo tra Apple e Qualcomm non corre buon sangue, una situazione dovuta allo sfruttamento di brevetti rubati e dal mancato pagamento delle royalities da parte del produttore di iPhone nei confronti del produttori di processori. Questa è più che altro l’accusa che quest’ultima muove nel confronto del colosso statunitense, ma apparentemente un tribunale cinese ha dato ragione all’accusatore.
Questa storia in realtà va avanti da molti mesi, ma delle recenti dichiarazioni sembravano puntare verso una distensione, ma quello che è successo in questi giorni potrebbe aver complicato il tutto. La corte popolare di Fuzhou ha dato favore a Qualcomm e ha imposto il divieto di importazione e la vendita di alcuni modelli di iPhone.
Violazione di brevetti
Il verdetto si basa sul fatto che Apple ha violato due brevetti i quali riguardavano software per il ridimensionamento di foto e una gestione delle applicazioni tramite il toutchscreen. L’aspetto paradossale del divieto di vendita di questi modelli, iPhone X e iPhone 6s, è che sono prodotti proprio in Cina, ma c’è comunque un altro aspetto da tenere in considerazione. Le varianti vietate riguardano solamente quelle con presente una versione di iOS più vecchia di quella attuale quindi i modelli più recenti possono essere ancora acquistati.
Ecco una dichiarazione da parte di Apple: Tutti i modelli di iPhone restano disponibili per i nostri clienti in Cina Qualcomm sta affermando tre brevetti che non avevano mai sollevato prima, incluso uno che è già stato invalidato, perseguiremo tutte le nostre opzioni legali attraverso i tribunali. Lo sforzo di Questa compagnia di vietare i nostri prodotti è un’altra mossa disperata da parte di una società le cui pratiche illegali sono oggetto di indagine da parte delle autorità di regolamentazione di tutto il mondo“. Ovviamente è stata impugnata la sentenza.