Il 2018 è stato l’anno delle preoccupazioni e delle bufale sugli smartphone: attraverso uno studio superficiale dei valori SAR sono state prese di mira determinate marche e aziende accusandole di provocare tumori agli utenti. Ci sarà qualcosa di vero in tutto ciò?
Valori SAR, radiazioni ed esperimenti in laboratorio: un recap su tutto quanto
Sempre più spesso è capitato di leggere in commenti, titoli e video la parola “SAR”. Accomunata agli smartphone e scritta sotto forma di cifra, può causare veri e propri dubbi nella mente di un lettore che non ne conosce il significato. Detto in parole povere, SAR è l’acronimo di Specific Absorption Rate o Tasso d’Assorbimento Specifico in italiano. questo valore serve a misurare la percentuale di energia che viene assorbita dal corpo umano e quindi quanto un terminale è capace di scaldare i tessuti del copro umano. Ebbene sì, è proprio questo il problema di un devices con un SAR alto: potrebbe scaldare i tessuti provocando danni… peccato che quelli presenti nel mercato sono tutti a norma di legge e rispettano di gran lunga il limite di 2 watt per chilogrammo.
Ciò che si legge in giro sui tumori risulta essere falso: ad affermarlo è stata anche l’Associazione Italia per la Ricerca sul Cancro che ha effettuato più test a riguardo ed ha affermato che non è stata rilevata una vera e propria corrispondenza tra i due fenomeni.
Nonostante tutto, vi lasciamo di seguito la classifica che ha destato tanto scalpore
iPhone 7 Plus: 1,24 watt
Blackberry DTEK60: 1,28 watt
ZTE Axon 7 Mini: 1,29 watt
iPhone 8: 1,32 watt
Sony Xperia XZ1 Compact: 1.36 watt
iPhone 7: 1.38 watt
Huawei P9 Lite: 1,38 watt
OnePlus 5: 1,39 watt
Huawei Nova Plus: 1.41 watt
Huawei P9: 1,43 watt
GX8 Huawei : 1,44 watt
Huawei P9 Plus: 1,48 watt
Nokia Lumia 630: 1,51 watt
Huawei Mate 9: 1.64 watt
OnePlus 5T: 1,68 watt
Xiaomi Mi A1: 1,75 watt