Sono dieci le motivazioni per cui le offerte low cost di Wind, Tre, Vodafone e TIM finiscono col costare sempre il più del dovuto. Arrivati a fine mese, i clienti si ritrovano con una bolletta del telefono molto gonfiata e la ragione risiede tutta nei sopracitati “costi nascosti”. Disattivatili senza alcun costo, queste piccole operazioni e accorgimenti dovrebbero essere adottate da qualunque cliente… soprattutto chi ha appena attivato una SIM.
Capita di non sentire il telefono, avere il silenzioso o essere impegnati e non poter rispondere. Quello che non capita di sapere, però, è che i servizi che avvisano della chiamata persa attraverso SMS (Chiamami, Ti ho cercato ecc) hanno un costo ben preciso e specifico per ogni operatore. Nel caso di:
Restando in tema di telefonate, la segreteria telefonica è un altro costo nascosto che va tenuto sotto controllo. Ignorando l’odio addebito che scatta quando non si riesce a chiudere in tempo la chiamata, questo servizio ha un costo che può arrivare fino all’euro e cinquanta al giorno. In particolare:
Tra i più rinomati vi è il costo nascosto del Piano Base. Ogni volta che si attiva una nuova SIM, si attiva in automatico anche uno di questi. In caso di mancanza di abbonamento o tariffa, potrebbe rivelarsi anche utile, ma ad oggi con minuti ed sms gratuiti è inutile.
Nel caso non venga disattivato, questo genere di piano costa circa 0,50 euro alla settimana.
Quando si consulta il proprio credito capita di trovare scritto che tot centesimi sono stati scalati per “altri costi”.
Sebbene questi costi non si sappia di che natura siano, alcune fonti li vorrebbero indicizzare come “costi d’incasso”.In alcune formule tutte compreso, non tutto sembra essere così contemplato. In alcuni casi, gli operatori si fanno pagare determinati messaggi o chiamate verso altri operatori. In questo caso bisogna sempre leggere le condizioni di contratto, per essere certi di non scivolare in questi sotterfugi.
Vodafone Italia ha aperto le strada a questo tipo di servizio grazie alla sua “Rete Sicura”. Nel caso di questo operatore, il servizio si attiva con l’attivare della nuova SIM, ma attenzione: è gratuito solo per i primi tre mesi.
Benché il recesso anticipato sia garantito al cliente, in forma gratuita, in caso di rimodulazioni… in tutti gli altri casi ha uno specifico costo. Se si desidera cambiare operatore o offerta, ma si è legati da un vincolo di tempo, il cliente si dovrebbe informare accuratamente per non dover pagare penali… con un costo fino a 40 euro.
Un’altra causa di ipotetico costo nascosto è quello dello sforamento dei giga mensili: chi ne ha tanti è gratificato… ma chi ne ha pochi deve fare un po’ più d’attenzione. Alcuni operatori consentono di navigare a velocità ridotte anche al di fuori dei giga prestabili mentre altri addebitano fior di quattrino allo scalare dei kilobytes consumati.
Oltre a dover pagare al costo della SIM (solitamente di cinque euro), negli ultimi anni Wind Tre, Vodafone e TIM hanno iniziato a richiedere anche una tantum per il servizio di attivazione. Questa potrebbe avere un costo tra i 3 e i 5 euro.
Alcuni operatori, ad esempio Vodafone, si fanno pagare il servizio di chiamata per sapere quanto credito residuo è rimasto sulla SIM. Nel caso di questo operatore di parla di 0,19 centesimi al minuto.