Buone notizie per Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb dal Consiglio di Stato italiano, e pessime notizie per noi consumatori. Il rimborso obbligato dal TAR del Lazio, su richiesta dell’AGCOM per la faccenda della fatturazione a 28 giorni, è stato sospeso di nuovo grazie al ricorso delle compagnie telefoniche.
Quindi i rimborsi che tutti gli utenti stanno aspettando da mesi sono stati congelati ancora, e il discorso sarà rimandato al 2019. Il Consiglio di Stato si è pronunciato a favore delle maggiori compagnie di telecomunicazioni, decidendo di sospendere l’ordine dell’AGCOM di rimborsare gli utenti entro il 31 dicembre 2018 per i giorni illegittimamente erosi.
La Corte non solo ha accolto le richieste di TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb, ma ha anche ritenuto di sospendere il giudizio fino a che il TAR del Lazio non depositerà le motivazioni della sentenza di 1° grado che dava ragione ad AGCOM. Il Garante era intervenuto contro le compagnie telefoniche che avevano deciso di tornare alle fatturazioni mensili, ma rialzando il prezzo per i giorni che mancavano a coprire un mese.
Una questione non vigilata dalla legge nazionale edita dall’Antitrust in marzo che lasciava adito a libere interpretazioni. Purtroppo, dura lex sed lex, AGCOM ha oltrepassato i limiti della sua operatività non potendo avere potere decisionale nella definizione e quantificazione delle cifre da rimborsare in base ai giorni persi dai consumatori. Proprio questo suo eccesso di zelo ha motivato molti dei ricorsi accolti a firma delle compagnie telefoniche.
Intanto le Associazioni dei Consumatori sono sul piede di guerra, le quali considerano il comportamento del TAR e del Consiglio di Stato vergogno nel sospendere un diritto dei consumatori. “Riavere quello che le compagnie telefoniche hanno indebitamente percepito violando le delibere dell’Authority”, questo è il commento di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.