SMS o short message service, chiamiamoli come meglio crediamo ma diciamocelo: sono intramontabili. Il loro utilizzo è tutt’oggi molto in voga in una serie di comparti. Non solo in quello del commercio e delle comunicazioni aziendali botta e risposta. Tornano utili anche a noi utenti comuni. Dietro le loro spalle c’è una storia che merita di essere raccontata.
La storia degli SMS: perché 160 caratteri
Usando Whatsapp e Telegram le Catene di sant’Antonio lunghe un chilometro sono diventate consuetudine. Ma nel 1985 era impossibile inviare un testo semplice con più di 160 caratteri. Oggi si supera il limite passando da SMS ad MMS ma al tempo non esistevano.
Fu nel 1984 che l’ingegnere Nokia Matti Makkonen ebbe la felice idea di abbinare il sistema di scrittura a mano libera al contesto dei telefoni. L’anno successivo fu Friedhelm Hillebrand a pensare di ottimizzare il sistema SMS che si tramanda fino ai nostri giorni. Nascono così gli SMS così come oggi li conosciamo.
Al tempo era solo un concetto e ci sono voluti anni prima che il sistema venisse applicato su scala globale. Dapprima i messaggi erano vincolati al gestore telefonico e guardati con diffidenza da coloro che non capivano perché si dovesse scrivere quando si poteva semplicemente chiamare a voce. Ci vollero anni prima che il concetto si radicalizzasse nelle menti degli utenti allora poco propensi al progresso tecnologico.
Morale della storia? Fino al 2012 sono stati inviati 6 miliardi di SMS.
Dagli SMS ai telefoni cellulari
Prima ancora degli smartphone c’erano i telefoni cellulari, autentici mattoncini ingombranti relegati a ruolo di sistema per chiamare ed appunto inviare semplici testi. Alcuni sono tornati di moda tra i fan ed i collezionisti che pagano fior di quattrini per avere questi modelli.
Con in mano questi dispositivi era davvero difficile digitare un messaggio. Molti finivano col rinunciarci e chiamare il numero normalmente. Fu con l’introduzione del T9 che le cose cambiarono radicalmente a partire dal 2012. Sfruttando l’ordine dei tasti corrispondenti al carattere era possibile digitare molto più velocemente. In strada era pieno di gente che ticchettava sul tastierino.
Dagli sms agli “SMS”
In un momento successivo si è passati dai messaggi con T9 alle più elaborate piattaforme di digitazione QWERTY copia esatta delle tastiere per Personal Computer. Si ricordano in particolare i primi Blackberry e qualche telefono più commerciale.
Nella fase attuale il concetto si è esteso dal fisico al virtuale con tastiere multimediali Swipe compatibili. La digitazione di una parola richiede una frazione di secondo e gli algoritmi predittivi avvantaggiano la stesura del testo in forma semplice.
Perché gli SMS stanno avendo successo anche nel 2018
Il successo degli SMS su Whatsapp, Telegram e le altre piattaforme IM si può riassumere in questi punti:
- versatilità di accesso (non richiede connessione Internet)
- onnipresenza (non è necessaria un’app specifica)
- immediatezza
Viene utilizzato nella sfera tecnica ed in tutte le applicazioni legate al contesto professionale del CRM e della pianificazione d’impresa proprio a causa della sue caratteristiche. Gli utenti comuni, tra l’altro, possono integrarlo in impianti di teleallarme GSM con notifica evento ed in tantissime altre applicazioni consumer che prevedono un’accurata pianificazione strategica.