Conosciuti con l’acronimo short message service, gli SMS hanno segnato la storia dell’adolescenza di molti utenti. Prima dell’avvento di WhatsApp, Telegram e della messaggistica istantanea si usava solo questo mezzo di comunicazione. Sono difficili da dimenticare le prime promozioni che fornivano solo queste soglie, come ad esempio Noi Wind che consentiva ai giovani di inviare 4000 SMS al mese per quattro euro: pensare che ad oggi, con quattro euro, si ottengono già soglie complete di minuti e GIGA.
Sebbene negli ultimi periodi questa forma di comunicazione sembri essere scomparsa, la verità che si cela è ben altra: ad oggi gli SMS rappresentano il mezzo prediletto da due terzi degli Europei. Come mai? Facciamo un excursus!
Era il 1985 quando gli utenti potevano inviare degli SMS di soli 160 caratteri: ad oggi sembra essere irrisorio, ma prima senza la presenza degli MMS era praticamente impossibile scrivere un messaggio lungo se non dividendolo a pezzi!
Questa forma di navigazione nacque nei primi anni del 1984 quando Matti Makkonen, l’ingegnere Nokia, ebbe l’illuminazione di abbinare la scrittura al metodo di comunicazione mobile… ma fu solo grazie a Friedhelm Hillebrand che gli SMS assunsero la forma che vediamo oggi.
Nel 2012 gli SMS inviati ammontavano a ben 6 miliardi. Ad oggi la cifra è sconosciuta, ma senza ombra di dubbio è più che raddoppiata. In molti si staranno chiedendo come mai, con l’avanzamento tecnologico di mezzo, questa forma di comunicazione sia ancora così diffusa. La risposta è una ed è semplicissima: gli SMS sono gli unici messaggi che raggiungono la totalità dei telefoni presenti sul mercato: non hanno bisogno di una connessione internet e possono essere ricevuti sia da smartphone che cellulari più vecchietti.