Sicuramente l’anno appena passato rimarrà nella storia del social network Facebook. Quest’ultimo è infatti andato incontro a tantissimi scandali sulla privacy come Cambridge Analytica.
Dopo lo scandalo, un attacco hacker ha colpito circa 50 milioni di profili sulla piattaforma, poi la multa dell’antitrust per aver usato impropriamente i dati degli utenti e infine il bug che espone le foto di 6.8 milioni di utenti ad applicazioni esterne.
L’incidente in questione sarebbe avvenuto tra il 13 e il 25 dicembre 2018 e potrebbe aver colpito molti utenti che hanno dato il permesso di accedere alle proprie fotografie ad applicazioni terze. Da una nota ufficiale di Facebook si può leggere: “Quando qualcuno autorizza un’applicazione ad accedere alle proprie foto su Facebook, di solito concediamo all’app solo l’accesso alle foto che le persone condividono sulla loro linea temporale“.
Continua poi dicendo: “In questo caso, il bug potenzialmente dava agli sviluppatori l’accesso ad altre foto, come quelle condivise sul Marketplace o su Facebook Stories. Il bug ha avuto un impatto anche sulle foto che le persone hanno caricato su Facebook ma poi hanno scelto di non pubblicare“. Anche una delle testate giornalistiche più famose in America, il New York Times ha rivolto verso la piattaforma un’altra accusa che si basa su documenti interni e interviste ad ex impiegati.
Secondo il quotidiano infatti, la piattaforma avrebbe permesso ad applicazioni come Spotify, Netflix e tante altre di “leggere, scrivere e cancellare i messaggi privati degli utenti. Privilegi che sembrano andare oltre quanto necessario alle compagnie per integrare Facebook nei loro sistemi“. Purtroppo negli ultimi mesi la piattaforma sta diventando sempre più inadeguato alla normativa appena uscita riguardante la privacy. Non possiamo fare altro che sperare nell’anno nuovo.