Passare delle ore navigando online è molto usuale e soprattutto all’ordine del giorno. Grazie ai social network, le applicazioni di messaggistica istantanea e i servizi di streaming, le persone passano sempre più tempo con lo smartphone in mano. Quando non si è a casa e il Wi-fi, non c’è, corre in soccorso il 4G con le sue velocità ottimali.
Sebbene questo standard consenta ai suoi utenti di rimanere connessi e aggiornati con il mondo, porta con sé anche un problema non troppo indifferente. Approfondendo questo discorso, un gruppo di studiosi ha scoperto che la connessione LTE soffre di una grave falla. Resa vulnerabile da quest’ultima, anche l’integrità e la sicurezza degli utenti sono compromessi e purtroppo non si può fare niente per risolvere il danno. Come mai? Beh, per un semplice motivo: la falla risiede nei protocolli del 4G ed è incurabile.
La privacy? A rischio, ma non solo quella.
In questo caso, visto che ci troviamo in Italia, ad essere in pericolo sono i clienti di TIM, Wind Tre, Vodafone, Iliad e operatori virtuali vari. Come abbiamo appena affermato, i gestori non possono risolvere il problema poichè non è loro competenza. Per capire un po’ meglio di cosa stiamo parlando, vi esponiamo in poche parole il lavoro che è stato fatto dagli studiosi.
Senza dilungarci troppo, gli analisti hanno scoperto questa vulnerabilità e per capire il suo grado di sfruttamento hanno testato diversi attacchi: 10 sono risultati veritieri. Denominati sotto il nome “aLTEr attack“, questi sono sia attivi che passivi e permettono di:
- spiare i dati della persona individuata;
- ricavare informazioni sensibili come password;
- ricavare la posizione attraverso il gps;
- spiare le telefonate effettuate dallo smartphone.
Solo con l’arrivo del 5G questa problematica potrà essere risolta.