L’Unione Europea ha deciso di non gettare un velo sopra il futuro della rete 5G, soprattutto in relazione alle sue possibili connessioni con i pericoli per la salute. Come già successo in maniera non del tutto fruttuosa con il 4G, il Comitato Scientifico sulla Salute, sull’Ambiente e sui Rischi Emergenti (SCHEER) vuole portare alla luce i problemi legati all’uso di radiazioni elettromagnetiche nell’ambiente da parte degli operatori telefonici.
Compito dello SCHEER è quello di esprimere opinioni scientifiche su problematiche relative a rischi sanitari ed ambientali collegati alle telecomunicazioni. Proprio un documento redatto da questa commissione in dicembre fa proprio riferimento alle possibili problematiche legate alla salute e all’ambiente nell’uso del 5G.
In uno dei paragrafi del documento si fa riferimento ai potenziali effetti dell’aumento delle radiazioni elettromagnetiche sulla fauna selvatica in relazione con le lunghezze d’onda ad alta frequenza necessarie per il funzionamento dei dispositivi Internet of Things.
Purtroppo siamo ancora in uno stato embrionale della ricerca, poiché le tecnologie di tipo 5G e i relativi rischi non sono ancora stati studiati a sufficienza, mentre le polemiche relative alla dannosità del precedente 4G non si sono mai placate.
Radiazioni emesse dal 5G: la nuova rete bollata rischiosa come il 4G?
Considerata l’intensità e l’espansione delle prossime reti 5G su smartphone e altri dispositivi, occorre capire come i campi elettromagnetici potrebbero effettivamente avere un impatto sulla salute di tutti gli esseri viventi. Poiché l’assenza di studi definitivi non esclude la presenza di una possibile connessione.
Al documento in questione sono poi stati allegati diversi pareri provenienti da studiosi di tutto il mondo che hanno espresso il loro punto di vista sull’implementazione del 5G. Cercando di farne un riassunto, possiamo dirvi che tali pareri vertono su tematiche praticamente ignorate da istituzioni e organizzazioni medico-scientifiche. Le industrie ignorano quanto sia pericoloso esporre generazioni di bambini alle radiazioni elettromagnetiche del 5G. Potrebbero sviluppare tumori a distanza di decenni.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro patrocinata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito nel 2011 che le radiazioni a microonde di tutti i dispositivi wireless sono possibilmente cancerogene per l’uomo. Ma non si è mai fatto il passo successivo nel rendere operativo uno studio che stabilisse senza appello che le radiazioni elettromagnetiche siano causa diretta degli aumenti di cancro in una determinata area.
Che l’esposizione prolungata al 5G possa comportare per la salute pubblica dei rischi incalcolabili è un campo ancora poco esplorato. Tuttavia la comunità scientifica è sempre più convinta di approfondire gli studi in merito, anche per mettere al corrente la popolazione dei possibili rischi e per avvertire gli operatori telefonici che la loro panacea potrebbe un giorno finire.