Ormai ce ne sono di tutti i tipi, e vengono tutte costruite in modo tale che il malcapitato di turno ceda ingenuamente ed inconsapevolmente le proprie informazioni personali al truffatore, in modo tale che quest’ultimo possa poi sfruttare i dati raccolti per secondi fini.
Sta facendo in questi giorni il giro d’Italia sotto la forma di una catena di Sant’Antonio diffusa su WhatsApp: la truffa del momento promette 150 euro di buono spesa spendibile in un qualsiasi supermercato Conad della propria città a tutti coloro che risponderanno a poche, semplici domande ed inoltreranno il messaggio relativo alla (falsa) iniziativa promozionale ad almeno venti persone della propria lista di contatti su WhatsApp.
Una truffa pensata per colpire le utenze di WhatsApp, la piattaforma di messaggistica istantanea più utilizzata al mondo, e che si configura come una sorta di concorso con in palio buoni spesa Conad dal valore di 150 euro. La meccanica è quella di sempre: il messaggio inoltrato contiene un link che rimanda ad una pagina alla quale l’utente deve dirigersi per poter riscattare il suo premio (o in altri casi, come in quelli che coinvolgono i conti bancari
, viene richiesto di modificare i propri dati personali o le modalità di pagamento). In questo caso, il messaggio informa il cliente circa una iniziativa promozionale Conad in occasione del 30° compleanno che vorrebbe premiare gli utenti con dei buoni spesa dal valore di 150 euro. Per riscattare il premio, però, occorre rispondere ad alcune semplici domande compilando il form al quale l’utente viene rimandato mediante apposito link.Una volta completato il questionario, inoltre, viene richiesto di inoltrare il messaggio ad altri venti amici su WhatsApp; così facendo, non si fa altro che diffondere ulteriormente la truffa e colpire nuovi utenti. Peccato però, che al termine di tutta la procedura ci si ritrovi a mani vuote, e probabilmente l’hacker potrebbe già essersi impossessato delle nostre informazioni personali. Si raccomanda, pertanto, di prestare molta attenzione ai messaggi ricevuti su WhatsApp e di evitare di cliccare su link sospetti, anche se ad inviare il messaggio potrebbe essere stato un amico fidato, in quanto anch’egli potrebbe appunto essere cascato nella truffa.