I funzionari della Federal Trade Commission hanno discusso di imporre un’ammenda record per Facebook dopo un anno di gravi violazioni dei dati e condivisione impropria di informazioni personali, secondo il Washington Post. La società potrebbe aver violato un accordo del 2012 con il governo che prevedeva la protezione dei dati degli utenti.
Questa sarebbe la prima grande multa che la società affronta negli Stati Uniti dopo la rivelazione della scorsa primavera che riguardava la fuga di dati personali di oltre 87 milioni di utenti, che furono analizzati da Cambridge Analytica, una società di consulenza politica, senza il loro esplicito permesso. Lo scorso ottobre, i funzionari del Regno Unito hanno multato Facebook 500.000 sterline come conseguenza di questo avvenimento, ma tale importo è nulla rispetto a quello che i regolatori statunitensi stanno discutendo ora.
Secondo il Post, la multa potrebbe essere maggiore di quella che la FTC ha imposto a Google nel 2012, quindi più di 20 milioni di dollari.
Nel 2012, Facebook ha introdotto un decreto di consenso con la FTC che ha accettato di ingannare i suoi utenti dicendo loro che alcune informazioni sarebbero state mantenute private, quando non lo erano. La società aveva fornito informazioni, come elenchi di amici e post pubblicati, disponibili al pubblico e in grado di essere condivisi senza il consenso dei suoi utenti. Questo è probabilmente l’accordo che i regolatori FTC ora ritengono che Facebook abbia violato.
A seguito di Cambridge Analytica e di simili incidenti, i membri del Congresso e altri gruppi appartenenti alla difesa hanno invitato la FTC ad agire.
“Queste gravi conseguenze sono l’unico modo per frenare il comportamento predatorio di Facebook e fermare la ricerca a spese del pubblico”, ha detto oggi Free Press, un gruppo di difesa dei media e della tecnologia.
Secondo il Post, i risultati dell’indagine su Facebook e l’ammontare totale della multa non sono stati ancora dichiarati. Facebook ha incontrato alcuni investigatori FTC nel corso dell’ultimo anno, ma non è chiaro se l’azienda accetterebbe l’ammenda che l’agenzia dovrebbe imporre.