Quando il 2018 si è concluso da oramai una ventina di giorni, filtra amarezza da parte di tutti gli utenti di telefonia nazionale. Dopo un anno caratterizzato da stangate sui costi e da numerosi extra in bolletta, gli utenti di Vodafone, gli utenti di TIM e Wind, così come avevano l’acquolina in bocca per i tanto attesi rimborsi.
Ad inizio novembre 2018, il TAR del Lazio si era pronunciato. Attraverso una sentenza ad hoc, tutti i provider principali sono stati chiamati a rimborsi verso i loro abbonati. Il motivo di questi rimborsi è da attribuire ai prezzi maggiorati presentati da Vodafone durante il biennio 2016/2017 con i pagamenti a 28 giorni.
A dicembre l’iter operativo di questa sentenza è stato bloccato. Vodafone ha deciso di chiedere un altro grado di giudizio prima di passare dalle parole ai fatti.
Il Consiglio di Stato è così intervenuto, difatti congelando quelli che erano i rimborsi previsti entro l’ultimo giorno dell’anno.Non tutte le speranze dei consumatori sono perse Il ricorso di Vodafone e degli altri gestori ha sicuramente dilatato i tempi, ma già in questo 2019 qualcosa potrebbe cambiare. Superato il Capodanno, ora tutti attendono una nuova simbolica scadenza: quella del 31 marzo. E’ stato stabilito che entro questo giorno, il Consiglio di Stato dovrà esprimere l’ultimo parere, questa volta vincolante, sulla questione dei risarcimenti. Ogni pronostico Silla conclusione della vicenda, ad ora, è semplicemente azzardato.