Forse non tutti sanno che le spese da sostenere per adeguarsi al nuovo standard di trasmissione del digitale terrestre DVB-T2 saranno notevoli. Questo accade soprattutto alle famiglia che non sono in possesso di un televisore di ultima generazione, le quali saranno costrette a cambiare definitivamente TV o acquistare in alternativa un decoder compatibile con il nuovo sistema.
Il motivo di questo passaggio da uno standard all’altro è stato deciso dall’Europa per favorire l’avvento del 5G, il rappresentante del futuro della connettività mobile. Con la connessione iper veloce assisteremo nei prossimi anni a una vera rivoluzione nelle nostre vite, sia lavorative che private, poiché la navigazione sarà decisamente più rapida e illimitata ovunque.
DVB-T2: come funziona e quanto costa adeguarsi
Per raggiungere il DVB-T2 occorrerà prima di tutto liberare le frequenze attualmente occupate dal precedente standard e destinate altresì al 5G. Quando nel 2020 entrerà finalmente in gioco il nuovo standard, gli utenti finali cominceranno a pagare per il loro rifiuto al consumismo sfrenato.
Il problema del perché si cambia apparecchio o decoder risiede nella incompatibilità di moltissimi modelli di televisioni con il codec HEVC, più che fondamentale per accedere ai canali trasmessi con standard DVB-T2. L’utente non in possesso di un televisore comprato dopo agosto 2016, sarà costretto all’acquisto di un nuovo modello aggiornato o di un decoder esterno da collegare.
Anche lo Stato ha deciso di partecipare al fianco delle famiglie, e pare sia trapelato che abbia predisposto un bonus pari a 25 euro da stanziare proprio per gli utenti che saranno costretti ad effettuare il cambio generazionale. Per continuare ad accedere ai canali nazionali della televisione bisogna spendere.